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Maurizio Benazzi. Il mio Dio è debole
06 Settembre 2012
 

Il mio Dio è debole, non ha poteri

il mio Dio è anche Dea

il mio Dio non è cristiano e non parla il latino

il mio Dio non fa il lavoro

[del lavandaio delle coscienze

il mio Dio non è un tappabuchi,

[sta tutto il giorno e discute con me

il mio Dio non è pregato per essere

[un’Agenzia di collocamento

il mio Dio non è nemmeno

[un centralinista per gli affari di cuore

il mio Dio non si occupa

[delle mie attività sotto le lenzuola

il mio Dio Ama senza dottrine imparate a memoria

il mio Dio non impone dogmi, lascia immaginare i cieli

[come ognuno pensa e spera

Il mio Dio non ha un libro sacro

[ma tutti i libri degli uomini

il mio Dio non è più quello di quando ho iniziato

[il cammino, il suo spirito si è unito a me.

Il mio Dio ha mille nomi e una tenerezza umana.

Come sono felice di avere un Amico così.

Il mio Dio ha mille nomi e una tenerezza umana.

Come sono felice di avere un Amico così.

 

(Maurizio Benazzi)

 

 

 

Ne parlavamo l’altro ieri, delle profezie di Oganga e del suo allontanamento dall'Alsazia, dal cristianesimo occidentale e non ultimo dalla società nucleare. La profezia continua a parlare ...i cristiani rimangono sordi.

Ricordiamo oggi la morte di Oganga, dello stregone bianco Schweitzer: lo abbiamo scelto come immagine di copertina del nostro sito www.ecumenici.it per testimoniare teologicamente il superamento del cristianesimo occidentale. Schweitzer non volle infatti più ritornare a vivere nella sua terra natale, preferendo morire nella foresta vergine vicino alla gente a cui aveva dedicato tutto se stesso. E il 4 settembre 1965 morì, ormai novantenne, poco dopo sua moglie, nel suo amato villaggio africano di Lambaréné, e lì fu sepolto. Migliaia di canoe attraversarono il fiume per portare l'ultimo saluto al loro benefattore, che sarà seppellito presso l'ansa del fiume. I giornali occidentali ne annunciarono la morte: «Schweitzer, uno dei più grandi figli della Terra, si è spento nella foresta».

Noi siamo solo discepoli della Dea terra.

 

Il rap che si sente oggi fra i quaccheri americani contro il razzismo omofobico: si parte sempre dal caso concreto contro l'imprigionamento della transessuale di Cece McDonald, (qui per maggiori informazioni).

Qui in Italia non è possibile creare una musica per la protesta? Sì, sappiamo della decisione delle menti illuminate dell’Arcigay di premiare due anni fa Iva Zanicchi, neofirmataria della petizione parlamentare contro i matrimoni gay. Come dire più stai lontano dalla sinistra e meglio è!

 

  


 

Johaquin Castro rappresenta l'anti Ryan: starà a lui portare la voce della grande minoranza ispanica alla Casa Bianca. Perché molti ispanici sono stati massacrati al confine fra Messico e USA con la colpa di voler fuggire dalla povertà. Questa immensa minoranza ha diritto di dire la sua ed esprimere un Governo del paese. Non ne possiamo più della supremazia bianca che guida i destini del mondo. Il mondo è cambiato anche nella terra promessa.

Il successo di Castro di fronte alla platea lascia senza parole; il suo modo di argomentare non si identifica col monologo ma il coinvolgimento diretto degli elettori. Sono poche le persone che riescono a gestire questo tipo di comunicazione. Insomma niente a che fare col passato.

Il team di sostegno ad Obama informa in una e.mail sui dati statistici della campagna di raccolta fondi: scontata la superiorità del miliardario mormone; la media dei versamenti democratici è $53, e il 98% delle donazioni sono inferiori a $250. Nello stesso periodo solo il 25% del denaro di Romney e dei Repubblicani hanno raccolto donazioni per $250 o meno. Da che parte stanno i lavoratori? Si ubriacheranno con gli sport TV?

 

Speriamo di vedere alla TV egiziana ancora donne giornaliste senza velo. Un conto è la scelta di una singola persona, altro è un piano di licenziamenti e sostituzioni delle donne troppo occidentalizzate nei costumi.

Appoggiamo la Convention Democratica per dire si alla libertà delle donne dalle religioni patriarcali e all'uso strumentale della sessualità.

 

Maurizio Benazzi

(Newsletter Ecumenici, 6 settembre 2012)

 


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