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Valeria Centorame. Amnistia e pregiudizio
04 Settembre 2012
 

Un'idea giusta nella quale ci si insedia, / al riparo delle contraddizioni, / come al riparo dal vento e dalla pioggia, / per guardare gli altri uomini scalpicciare nella melma, / non è più un'idea giusta, è un pregiudizio. (Georges Bernanos)

Aggiungerei che tenere sequestrati migliaia di individui, per la metà anche innocenti in attesa di giudizio, privandoli delle libertà fondamentali come quello alla salute ed alla stessa vita sfruttando i pregiudizi della “bravagente” è criminale.

Secondo il sociologo Ilvo Diamanti, l'Italia si caratterizza per il rapporto tra i mezzi di informazione (specialmente la televisione) e i fatti di criminalità comune. Diamanti sottolinea come i media italiani puntino alla “serializzazione” e alla “drammatizzazione” dei casi criminali, mentre in altri paesi l'informazione è “puntuale” e “contestuale”. Ciò avviene soprattutto quando si tratta di casi che coinvolgono persone comuni, o che si sviluppano nell'ambito amicale e familiare, specificando l'intento voyeuristico da comunità ristretta. Ulteriori spinte caratteristiche dei media italiani potrebbero venire, sempre secondo Diamanti, dal rapporto con la politica, che tende a sfruttare i media per condizionare la percezione sociale dei fenomeni, e così spostare l'attenzione dell'opinione pubblica, ad esempio, dalla disoccupazione alla criminalità.

E se come sosteneva Charles-Louis de Montesquieu «Gli uomini, in fondo ragionevoli, riducono a regole perfino i loro pregiudizi», sappiamo che purtroppo la politica ha fatto della cosiddetta sicurezza sociale una battaglia propagandistica incutendo paura negli italiani, grazie a media compiacenti e creando non pochi pregiudizi sul mondo carcerario nel suo insieme.

Le nostre carceri lager, abitate solo dagli ultimi e da detenuti in attesa di giudizio provocano sofferenza e morte nell’indifferenza generale, e nell’inconsapevolezza della gente comune, che ignora la realtà.

La realtà è che L'Italia è tra i paesi europei quello dove si espiano le pene quasi per intero e dove le evasioni sono in numero più basso ed è invece il Paese che ha ricevuto la “maglia nera” per la carcerazione preventiva inflitta, collocandosi al primo posto con oltre il 42% di detenuti in attesa di giudizio(di cui la metà sarà statisticamente dichiarata innocente).

La realtà è che L'Italia è il Paese dove secondo il resoconto della situazione carceraria pre e post-indulto pubblicato dal Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria, nei primi 5 mesi il tasso di recidiva (ossia la percentuale di persone che commettono un altro reato e tornano in carcere) è stato del solo l'11,9%, (rispetto a circa il 30% di chi sconta un fine pena). Ed invece nello stesso periodo facevano notizia mediaticamente i pochissimi che tornavano ad essere recidivi dando così la sgradevole “certezza” che il provvedimento fosse errato e creando insicurezza sociale.

La realtà è che le ns. carceri fatiscenti sono ormai divenute veri e propri lager, dove illegalmente sono detenute oltre 20.000 persone in più rispetto alla capienza regolamentare, la realtà è che il nostro paese è pluricondannato per la lentezza dei nostri processi e per trattamenti disumani e degradanti

La realtà è che è purtroppo bastato che il sistema della politica si astenesse dall'utilizzare l'aministia, per opportunità politiche e di consenso, che in un solo decennio dal 1990 ai primi anni del 2000, la popolazione detenuta raddoppiasse e il sistema processuale-penale pericolosamente si avvicinasse ad una stato di assoluta paralisi e che OGGI l'amnistia è un provvedimento urgente, indispensabile, e di Giustizia.

La realtà è che L'Italia è il Paese al penultimo posto per tasso di criminalità (numero di delitti per 100.000 abitanti) da analisi e da fonte Eurostat rispetto a Germania, Francia, Gran Bretagna Spagna ed ha invece il triste primato europeo per il tasso di sovraffollamento carcerario.

In sostanza il problema non sono le poche carceri come ci si vuol fare credere con i vari piani di Governo, infruttuosi e propagandistici, non sono le poche carceri (fatiscenti che andrebbero comunque messe a norma), ma i troppi detenuti! Troppi detenuti ai quali non vengono garantiti i principali diritti umani, quello alla salute ed alla tutela della stessa vita e tutto ciò anche grazie ad un opinione pubblica vittima di falsi luoghi comuni, di troppi pregiudizi e di poca vera informazione.

amnistia amnistia amnistia.

 

Valeria Centorame

(da Notizie Radicali, 31 agosto 2012)


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