Le braccia di Morfeo mi cingono e mi accolgono nell’umida afa ferragostana…
Da una palude melmosa emerge il mostro dell’economia globale: un geomultinationalsaurorex. Un enorme rettile su due zampe col collo lunghissimo e due grandi occhi gibbosi, inquietanti e strabici con all’interno due diversi visibilissimi segni: il segno del dollaro nell’occhio destro ed il segno dell’euro nell’occhio sinistro.
Si muove goffo ma veloce il pachiderma. Una bava viscida gli cola dalla bocca. Divora tutto quello che trova sul suo cammino. Mangia i frutti e caga sementi alterate dentro grossi stronzi con il marchio OGM… semi che non germoglieranno più. Beve avidamente prosciugando tutto. Rutta in modo disgustoso appestando l’aria di gas irrespirabili che avvolgono tutto in una nube puzzolentissima.
Sono terrorizzata. Giro sui tacchi e corro. Il mostro mortifero corre a sua volta. Mi rincorre ma intanto non rinuncia a mangiare tutto quello che incontra come un pacman.
Anch’io sono un pacman. Davanti a me un percorso a punti. Il gioco è “salvare il salvabile”.
La frutta: 100 punti. Se riesco a fagocitare la frutta e a mettere in salvo i semi otterrò 100 punti. Fatto. Corro all’impazzata. Ce la metto tutta. C’è un piccolo libro; si chiama Costituzione. Se riesco a fagocitarlo e a metterlo al riparo nella mia pancia come nella pancia della balena di Pinocchio, otterrò altri 200 punti. Ce la faccio, ce la faccio. Mi volto un attimo e il geomultinationalsaurorex è sempre lì che corre veloce verso di me con le sue mefitiche fauci spalancate.
Correre, correre. Salvare il salvabile. Prossima meta la scuola. La scuola vale 1.000 punti. Devo farcela. Devo assolutamente farcela. Ce l’ho fatta a metà: 500 punti. Altra meta da 1.000 punti: la sanità. Devo farcela. Con uno sforzo sovrumano raggiungo la meta. Con un salto ci sono sopra. Rimbalzo. Lo score segna 1.800. Il gioco vuole che, superati i 1.500 punti, possa usare il jolly: una bomba a mano. Stacco la linguetta coi denti da packman e la lancio verso il mostro. Centro!
Il geomultinationalsaurorex vacilla. Per un attimo si ferma e poi procede claudicante. Dal suo ventre lacerato escono tanti piccoli mostri verdi. Tanti piccoli Shrek che puntano il dito indice minaccioso verso di me ed urlano in coro: “Hai rotto il giocattolo! Hai rotto il giocattolo! Ma noi lo ricostruiremo più grande e più forte di prima: un geomultinationalsaurorex enorme che possa mangiare la terra intera”.
Si gonfiano tronfi e il loro verde diventa catarifrangente.
Mi avvicino con cautela, con legittima suspicione, convinta che il mio momento è arrivato: sono disposta all’estremo sacrificio. Li guardo attentamente: sono finti! Sono un ologramma.
Digrigno i miei denti di pacman e aziono la mia funzione switch off! Spenti, spariti.
Che sollievo!
I peperoni per cena fanno brutti scherzi.
Martina Simonini
(pillola per 'l Gazetin, settembre 2012)