Sono passati pochi giorni da quando Gordiano Lupi ha moderato, lo scorso venerdì nell'incantevole cornice delle isole Tremiti, la presentazione di un libro di Carlos Alberto Montaner Suris. Non ho potuto assistere a questa interessante manifestazione, affido quindi a Tellusfolio le domande che avrei voluto porre al signor Montaner. Non perdo la speranza che tali domande siano state fatte all'interessato, in maniera incalzante, dal moderatore della serata.
1) Ritiene accettabile eticamente per un giornalista, quale lei dice di essere, ricevere regolari pagamenti dal governo USA tramite la US Office of Cuba Broadcasting, per produrre notizie negative nei confronti di Cuba, come scoperto nel 2006?
Questo scandalo ha portato al licenziamento di 3 giornalisti del Miami Herald (Pablo Alfonso, Olga Connor, Wilfredo Cancio Isla) e ha messo a nudo l'intreccio tra amministrazione USA e giornalisti del sud della Florida, tra i quali lo stesso Montaner destinatario di migliaia di dollari.
2) Come giustifica i contatti avuti con il terrorista Juan Felipe de la Cruz nel luglio del 1973 a Madrid?
Juan Felipe de la Cruz, già autore dell'attentato realizzato a Montreal nel 1972 contro il diplomatico cubano Sergio Perez Castillo, morì nell'hotel Avrain vicino Parigi vittima dell'ordigno che stava preparando per colpire l'ambasciata cubana, pochi giorni dopo aver incontrato in Spagna lo stesso Montaner che gli consegnò un'auto noleggiata a nome dello stesso Montaner come conferma Orlando Bosch nel suo libro Los anos que he vivido.
3) Cosa risponde a chi afferma che lei era a conoscenza della preparazione dell'omicidio del rettore dell'Universidad Centroamericana, il gesuita Ignacio Ellacurrìa, avvenuta nel novembre del 1989 in Salvador? E come spiega il fatto che, giusto una settimana prima, nel corso di un programma di Mercedes Milà, minacciò Ignacio Ellacurrìa?
Nel novembre del 2009 il quotidiano spagnolo El Mundo ha segnalato che secondo documenti desecretati dell'intelligence USA, sia la CIA che il CESID (servizio segreto spagnolo) erano a conoscenza che il sacerdote salvadoregno Ignacio Ellacurrìa e cinque suoi colleghi, sarebbero stati assassinati dagli squadroni della morte dell'esercito salvadoregno.
4) Come definirebbe l'attività atta a bloccare gli investimenti stranieri a Cuba, che si realizza con visite agli uffici delle società straniere attive a Cuba da parte di esponenti della PDC (Plataforma democratica cubana) e da parte del signor Montaner stesso? E risponde al vero l'informazione che durante queste visite il tono diventi minaccioso, tanto che lei stesso, Montaner, fu cacciato dagli uffici di Tryp Hoteles? Risponde al vero che conseguentemente a questo stile intimidatorio Montaner e la PDC stilano la “Hall of Shame” ossia la lista nera delle compagnie straniere che operano a Cuba?
5) Ritiene giusto aver appoggiato, come da lei ammesso (...because we were arrested almost at the moment we started to help the peasant guerrillas in the Escambray mountains... in HavanaJournal, 16 agosto 2005), l'operato delle bande terroriste che terrorizzarono la Sierra dell'Escambray negli anni '60 e che si resero protagoniste di efferati delitti come quelle del sedicenne alfabetizador Manuel Ascunce Domenech?
Queste sono domande che mi piacerebbe porre al signor Montaner. Detto ciò mi chiedo: comprereste un'auto usata da questo signore? Un'auto non saprei, ma un libro proprio no!
Anna Cherubini