Sono nata e cresciuta in un clima speciale. Un clima in cui si incoraggiano i giovani a fare di tutto per cambiare il mondo, per cercare di portare avanti un libero pensiero, una voce che sappia guardare oltre gli ideali di partito, le leggi religiose e le convenzioni della società… in modo da portare quel minimo di miglioramento, se è possibile, là dove è possibile.
Me lo ha insegnato mio nonno, per primo, subito dopo mio padre. E due esempi giganteschi come Falcone e Borsellino che riuscirono a cambiare l’universo. È vero, loro due sono stati uccisi per “colpa” della loro libertà di pensiero e di azione ma uno a questo non ci pensa. Ripeti a te stesso: “Ok, però loro erano magistrati, facevano già un lavoro pericoloso, questo rischio della vita era messo in conto. Io devo solo agire nel mio piccolo, nel micro-universo del mio provincialissimo quotidiano… e forse una briciola di cambiamento potrò portarla avanti senza drammi”.
E così ti impegni. Prima con la parrocchia, poi con la politica, poi con le associazioni, poi con gli enti, le manifestazioni, i gruppi di Facebook. E cominci a illuderti. Conosci gli ambienti della destra e ti illudi che sia lì, il cambiamento. Ma poi ti accorgi che si comportano in modo strano, che non ti piace per niente. Allora cerchi rifugio nell’ambiente della sinistra, e ti illudi che loro “democratici, liberi, attivi” possano ascoltare quello che hai da dire. Ma ti accorgi presto che loro sono esattamente uguali a quelli di destra. Cambia solo il colore delle bandiere, da nero a rosso. Cerchi il tuo rifugio virtuale nel mondo del web… ti appassioni con i gruppi di Twitter e Facebook che organizzano marce per la pace, contro la mafia, contro i pedofili e contro la corruzione. E ti illudi ancora che qui hai trovato il tuo megafono perfetto. Finché poi non scopri -ma te lo fanno scoprire in privato, mentre in pubblico continuano a esporre la loro falsa vetrina- che loro, MENO CHE MAI, hanno voglia di accogliere il libero pensiero. Guai a te, se gli fai intuire che stanno sbagliando. Guai a te, se gli ricordi che certi valori esistono. Guai a te, anche solo se gli parli di arte. Se esprimi un pensiero tuo, solo tuo, estraneo alla massa, vieni messo al rogo.
È un rogo sociale, che brucia la tua carne, la tua anima e il terreno intorno a te. Ti mandano contro talmente tanti cani arrabbiati da farti crollare per la troppa stanchezza, in una lotta che tu lascerai vincere a loro. Li farai contenti, come i bambini. Va bene, avete vinto! Tenete la caramella! Rinuncio a cambiare la mia città, la mia terra, il mio paese. Rinuncio all’illusione che il libero pensiero esista e che il bene si trovi là dove la gente crede che si trovi. Non cambierà mai nulla, perché ovunque c’è sempre un capo che comanda un gregge di pecore… e le pecore appena più scure vengono uccise (in privato, perché non lo sappia mai la massa).
Ho smesso di illudermi, di combattere battaglie senza speranza nel nome della verità e della libertà. Che Giovanni e Paolo mi perdonino, non ho saputo resistere “fino alla morte”, come hanno fatto loro. Io mi dedicherò solo all’arte… e fine dei giochi. Fine del voto. Fine dell’illusione. Da oggi in poi il mio unico Dio sarà Michelangelo. Il mio presidente Caravaggio. Il mio gruppo di discussione dei social network, un catalogo dei pittori Fiamminghi.
Grazia Musumeci