Un problema con cui la scuola sta facendo i conti da qualche tempo è la condizione esplosiva diffusa di alcuni bambini e ragazzi. Crescono a ritmo esponenziale i bisogni di attenzione, utilizzando questa cornice generale per contenere il bisogno di farsi riconoscere, il bisogno di essere accolti, il bisogno di essere amati.
La scuola legge i sintomi espressi: iperattività, interventi non rispettando il proprio turno, aggressività riguardo i compagni, scontro fisico, scherzi, intimidazioni ai più deboli, incapacità di tenuta su un impegno, anche minimo, difficoltà generalizzata di apprendimento. Cosa c'è dietro questi sintomi?
Una storia diversa per ciascuno, molte storie che se raccontate porterebbero a prese di coscienza un poco più alte dei problemi che vivono i nostri ragazzi.
Il rapporto sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza del 2005 restituisce una immagine dell'universo dei minori del mondo occidentale che meriterebbe attenzione. Venendo in particolare all'Italia, i nostri bambini sono “esploratori senza frontiere”, ma sono esposti alle nuove emergenze sociali e familiari, e sono soli ad affrontarle.
· Le nuove realtà familiari: la coppia con figli rappresentata oggi il 43,8 del totale. Le famiglie monogenitoriali toccano l'8,3%, i matrimoni calano rispetto a 10 anni fa del 10,8. Le separazioni e di divorzi aumentano di anno in anno.
· L'espansione tecnologica: l'87% delle famiglie possiede il telefonino, la quasi totalità un video registratore, il 62% dei ragazzi fra 10 e 13 anni possiede una connessione Internet, mentre il 50% dei bambini fra i 6 e i 10 anni utilizza Internet sporadicamente.
· Il rapporto con la pubblicità: «il marketing nasce dalla culla» dice il rapporto e infatti sono i piccoli i “decisori d'acquisto”. Il potere che i bambini hanno rispetto alle scelte di capi di abbigliamento, giochi, alimentazione è enorme. In genere hanno le idee chiare su cosa comprare, grazie anche all'esposizione quotidiana allo spot televisivo, dedicato soprattutto a loro, nella fascia oraria 15-18.
· A fronte di questa diffusione di acquisti il dato sulla povertà infantile fa riflettere: l'Italia detiene in Europa il record di bambini poveri. Sono 1.700.000 bambini, pari al 16,3% di tutti i minori italiani.
· Fra le nuove emergenze più del 40% dei bambini fra i 7 e gli 11 anni dichiara di subire scherzi, provocazioni, prese in giro, offese dai compagni che portano a disagio e a malessere quotidiani. Il fenomeno dei bambini un tempo chiamati monelli, oggi diventa diffuso, assume toni preoccupanti. Il bullismo presente in età scolastica già a sette o otto anni, se non arginato, sfocia nella devianza minorile. Quanti dei nostri bambini che ci sembrano oggi bisognosi di attenzione avranno questa evoluzione? Non può essere un percorso obbligato.
C'è una regola fondamentale nel rapporto con i bambini che diventa potente nel campo relazionale: l'ascolto. Ascoltare ciò che hanno da dirci, ma anche il loro silenzio, le loro emozioni, dedicare del tempo, semplicemente esserci. Saranno loro a chiedere e sulla richiesta sapremo intervenire.
Secondo il Telefono Azzurro le principali problematiche emerse nelle richieste di aiuto riguardano problemi relazionali con i genitori per il 32%, come il bisogno di parlare per il 18%, mentre i problemi con i coetanei per l'8%.
Se un bambino riceve fiducia e sicurezza impara a essere se stesso, cresce leale e saprà gestire relazioni positive. E le relazioni positive fanno germogliare umanità.
Fausta Svanella