Questa è la storia di Codrean. Nella primavera del 2008, quando faceva parte della comunità Rom di Pesaro, ebbe il coraggio di denunciare alcuni uomini in divisa che l'avevano pestato brutalmente. Aveva 36 anni ed era pieno di acciacchi, dopo tanti anni trascorsi senza mai avere una vera dimora: da un ponte a una casa abbandonata, da una fabbrica dismessa a un parco. Lo assistemmo, ma in una situazione di repressione atroce, che colpiva anche noi difensori dei diritti umani.
Prima del processo, Codrean fu più volte avvicinato da altri uomini, che lo intimidirono e minacciarono. L'uomo ebbe la forza di resistere fin che gli fu umanamente possibile, ma un giorno ci chiamò da Ancona: “È successa una cosa terribile... terribile... Mi hanno fatto una cosa terribile... Non posso più stare in Italia... aiutatemi... voglio andare in Grecia, dove ho un parente”.
Codrean - al di là dei mille disturbi da precarietà - era gravemente malato. Un male al fegato molto serio. Che cosa avrebbe fatto, in Grecia, visto il clima xenofobo che attraversava quel paese anche allora? Però era disperato e decidemmo di aiutarlo, consentendogli di viaggiare prima in traghetto e poi in treno, fino ad Atene. Nelle settimane successive, lo sostenemmo ancora, perché in Grecia aveva incontrato molte difficoltà. Non volle dirci mai cosa gli avevano fatto, per indurlo a quella fuga disperata. Ricevemmo la sua ultima chiamata nell'autunno del 2008, quindi perdemmo le sue tracce, con dispiacere, perché un po' ci sentivamo responsabili di quel suo trasferimento repentino.
Recentemente un suo cugino ci ha dato una bella notizia: “Codrean sta bene. Vive in una casa piccola, ma accogliente. Un po' lavora, un po' chiede l'elemosina, ma se la cava. Vi saluta con tanto affetto e non ha mai dimenticato che in un momento difficile l'avete aiutato. Pensa spesso a voi e ai giorni di Pesaro: i giorni brutti e quelli belli. In particolare, ricorda la “Festa dei Popoli”, quando i Rom di Pesaro, EveryOne e molti cittadini cenarono e poi danzarono insieme. Le Romnì avevano cucinato piatti tipici della cucina Rom e sembrava che iniziasse una nuova era di tolleranza e amicizia”. Fu un breve sogno, perché presto i volti truci dei politici locali, degli uomini in divisa e dei razzisti sprofondarono ancora la città di Rossini nella più virulenta intolleranza e ricominciarono gli sgomberi, le espulsioni, le minacce, le aggressioni. Codrean però, quel simpatico piccolo grande uomo, ce l'ha fatta e dalla Grecia fa sberleffi ai suoi aguzzini!
Roberto Malini
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