Yoani Sánchez non si pronuncia sulle cause della morte di Oswaldo Payá. Attende di parlare con i due stranieri - lo spagnolo Angel Carromero Barrios e lo svedese Aron Modig - che viaggiavano con il candidato al Premio Nobel per la Pace, ricoverati in ospedale, ma fuori pericolo. Sono testimoni importanti per chiarire le cause del sinistro stradale. Al momento i telefoni mobili di entrambi risultano spenti e non è possibile comunicare con l’ospedale dove sono ricoverati.
La blogger cubana afferma: «Non posso dormire. Non riesco a smettere di pensare al dolore che sta provando la famiglia di Oswaldo Payá. Esprimo alla moglie e ai figli le mie più sentite condoglianze e invio un fraterno abbraccio. La sua famiglia ha perso un padre esemplare e la Chiesa ha perso un laico di grande statura morale. Cuba dovrà fare a meno di un uomo importante, un politico imprescindibile, fondatore del Movimento Cristiano di Liberazione, ideatore del Progetto Varela, Premio Sacharov per i diritti umani nel 2002, su decisione del Parlamento Europeo. Mi spiace che il notiziario ufficiale della televisione cubana non abbia dato la notizia della sua morte. D’altra parte è sempre stato compito del regime occultare il lavoro di Payá per una Cuba libera e democratica. Un sistema politico che non rende onore a un avversario politico scomparso dimostra la sua mancanza di moralità e la sua meschina natura ideologica».
Gordiano Lupi