A proposito di risparmi, spending review e così via blaterando, vogliamo segnalare alla pubblica opinione questo 'semplice' caso.
È il caso di un ufficio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (attualmente retto, se non andiamo errati, da Corrado Passera). È un ufficio della Direzione Generale per la Motorizzazione – Divisione 7 “Centro elaborazione dati” – presso il Dipartimento per i Trasporti, la Navigazione ed i sistemi informativi e statistici, e precisamente si chiama Ufficio Centrale Operativo, situato in Roma, Via Garaci, 36. Non vi sembri superflua tutta questa... toponomastica, perché forse ha a che fare con quanto andiamo segnalandovi. In buona sostanza, comunque e semplicemente, questo benedetto ufficio si occupa del periodico rinnovo delle patenti (avete presente i famosi 'bollini rosa'?...).
Orbene, da anni, tutta la corrispondenza che questo ufficio invia – e sono centinaia di miglia di comunicazioni all'anno – viene rigorosamente inviata in busta di formato 'mezzo protocollo' (tariffa di spedizione € 1,40), di color marroncino tipo carta da pacco (ma quest'ultima è un'annotazione di... colore, del tutto ininfluente ai fini di quanto vi stiamo raccontando). Poiché la stragrande maggioranza di questa ciclopica corrispondenza postale è costituita da due semplici fogli A4, e qualsiasi travet ben sa che fino a tre fogli, se racchiusi in busta di formato standard (cioè all'incirca la metà di quella usata dai nostri ministeriali infrastrutturali e trasportatori), non superando i 20 grammi di peso, viene spedita con la tariffa prioritaria di € 0,60, è evidente che per ogni comunicazione si ha uno spreco di € 0,80.
Trattandosi, come abbiamo detto, di centinaia di migliaia/anno e di chissà quanti anni, capite bene che alla fine posson uscire cifre di un certo rilievo.
Non sappiamo se tutto ciò dipenda dal fatto che l'ufficio non sia mai stato dotato (malaugrata sbadataggine) di buste formato America o se si tratti, più dolosamente, di un mascherato occulto finanziamento governativo a PosteItaliane Spa (e in tal caso, forse, l'Unione europea avrebbe qualcosa da ridire, non credete?). Certo che trovandosi oggi Passera in quella posizione (e, ci sbagliamo, o non è stato forse amministratore unico – riportandone eclatanti successi in materia di risanamento – di quella società?) un occhio più 'allenato' a vedere all'istante una situazione del genere ce lo saremmo tutti aspettato.
la pulce sopra il baffo
