Oggi mi arriva un comunicato stampa. Credo che sia uno scherzo. Fa caldo. A volte si ragiona male con quaranta gradi all’ombra (senza il lenzuolo, non siamo in un film con la Fenech e Milian). Insomma, ora questo comunicato ve lo riassumo, se no si perde tempo e non ci s’intende: “Domenica 15 luglio, a Illasi, in provincia di Verona, Gianni Minà, - giornalista, scrittore e uomo TV -, verrà premiato con un vino speciale. La giuria scrive: un grande uomo e un grande professionista del giornalismo di ogni tempo. Un comunicatore, un operatore culturale, o, più semplicemente, un artista, tra i pochi in grado di ideare e affermare, in Italia, la televisione e il suo linguaggio. E poi, i suoi reportage e documentari sull’America Latina, in particolare su Cuba, ci hanno fatto vedere con occhi diversi e intrisi di umanità il Sud del Mondo. Le sue storie rimarranno tra le pagine più intense e cariche di passione nel panorama letterario e giornalistico mondiale”.
Sogno o son desto? Chi può aver inanellato una serie di simili corbellerie? Ecco i colpevoli, me li rivela il comunicato, senza vergognarsi nemmeno un pochino. La giuria è composta da Giuseppe e Raffaella Trabucchi, Ascanio Celestini, Marco Paolini, Michela Signori, Gino Strada, Cecilia Strada, Milena Gabanelli, Enrico Faccio e Carlo Petrini. Ma avranno dato il premio a Gianni Minà o alla parodia radiofonica di Fiorello e Baldini? Questo è un dubbio che mi viene scorrendo il comunicato, perché tra i motivi della riscoperta minaesca gli illustri giurati citano la parodia, oltre al suo lavoro di appassionato e curioso professionista. Una sola cosa mi pare curiosa e sarebbe pure da ridere se non fosse talmente triste da far incazzare. In Italia si dà un premio alla disinformazione che da anni Gianni Minà opera su Cuba, suonando la grancassa del regime, sdraiandosi a mo’ di zerbino sulle parole scritte dal Granma (giornale unico e organo del partito comunista), traducendo frase per frase quel che afferma Fidel (e adesso Raúl), diffondendo menzogne e diffamando giovani come Yoani Sánchez e molti dissidenti che sono in galera soltanto per aver espresso le loro opinioni.
A Minà daranno un Amarone speciale delle cantine della famiglia veronese, nella location di Villa Trabucchi. “Un omaggio semplice e simbolico, che vuole incarnare nel proprio sapore la passione e la dedizione con cui Gianni Minà ha contribuito a costruire un’informazione di alto livello nel panorama culturale italiano”. Credevo fosse un premio sbronza dell’anno, visto che lui beve parecchio rum quando va a Cuba, così gli vengono meglio i reportage girati con il placet del regime, adesso proviamo a fargli bere l’Amarone e vediamo di nascosto l’effetto che fa…
Gordiano Lupi