In occasione dei 130 anni dalla morte di Giuseppe Garibaldi, e 150 dalla Battaglia di Aspromonte, siamo lieti di invitarvi, lunedì 18 giugno 2012, alle ore 20:30, presso il giardino del Tempio (Sinagoga) Lungotevere De' Cenci in Roma, alla presentazione del libro Ciceruacchio. Angelo Brunetti, Capopopolo di Roma dello scrittore e presidente dell'Associazione Veneti a Roma, Claudio Modena.
Interverranno: Paolo Mieli, Romano Ugolini, Claudio Procaccia.
Modera: Lilli Spizzichino.
Vi aspettiamo numerosi, venite anche con i vostri amici. (Barbara Braghin)
Ciceruacchio, al secolo Angelo Brunetti (Roma, settembre 1800 – Porto Tolle, 10 agosto 1849), fu un oste e un patriota italiano, che combatté per la seconda Repubblica romana, alla cui caduta fuggì con Giuseppe Garibaldi per raggiungere Venezia. Il soprannome Ciceruacchio, datogli da bambino, è la corruzione dell'originale romanesco Ciruacchiotto (grassottello). Nato a Roma da un maniscalco nel rione di Campo Marzio, di mestiere carrettiere del porto di Ripetta, trasportando vino dai Castelli romani e poi gestendo una taverna nei pressi di Porta del Popolo. Di carattere brillante e molto socievole, era beneamato dal popolo romano, anche per il suo comportamento durante l'epidemia di colera del 1837. Grazie alla sua innata capacità dialettica che non poté mai coltivare con l'istruzione (parlava solo ed unicamente in romanesco), divenne presto un rappresentante informale dei sentimenti popolari. Questa sua caratteristica emerse appieno con l'avvento al soglio pontificio di Papa Pio IX nel 1846. Egli si fece portavoce dell'ansia popolare per il ritardo delle tanto attese e promesse riforme annunciate dal nuovo pontefice. Nel luglio del 1846, in una manifestazione di popolo, ringraziò pubblicamente il Papa per aver concesso la libertà ai prigionieri politici, donando alla popolazione alcune botticelle di vino ed accendendo un grande fuoco vicino Porta del Popolo. Nella primavera e durante l'estate del 1847, Brunetti fu il diretto organizzatore di manifestazioni popolari al fine di incitare il Papa a continuare nel suo piano di riforme politiche all'interno dello Stato Pontificio. Abbracciata la causa mazziniana dopo il voltafaccia del pontefice avvenuto con l'allocuzione del 29 aprile 1848, aderì alla Rivoluzione del 1849. Partecipò attivamente ai combattimenti contro l'assediante francese e dopo la caduta della Repubblica Romana, nel luglio dello stesso anno, lasciò Roma con l'intento di raggiungere Venezia, che ancora resisteva agli Austriaci, insieme a Garibaldi e ad alcuni fedelissimi. Attraversati gli Appennini, raggiunse Cesenatico dove, requisiti alcuni bragozzi, si imbarcò. In prossimità del delta del Po fu intercettato da una vedetta austriaca e costretto con gli altri all'approdo. Ciceruacchio e i suoi compagni chiesero l'aiuto di alcuni abitanti del posto per raggiungere Venezia ma questi li denunciarono alle autorità. Brunetti fu così arrestato dagli Austriaci e fucilato a mezzanotte del 10 agosto 1849. In occasione del 150º anniversario dell'Unità d'Italia, il monumento a Ciceruacchio, già spostato nel 1960 in occasione della creazione del sottovia di Passeggiata di Ripetta, è stato trasferito al Gianicolo ed inaugurato il 16 marzo 2011.