Voglio parlarvi di un Sud del quale si parla poco. Quello che funziona. Contrariamente a quanto si possa pensare, esiste, lavora, marcia… solo che lo fa in silenzio. Senza sbandierare niente. Un po’ per quella diffidenza tipica dell’eredità araba della nostra gente, un po’ perché le cose buone e belle non fanno cronaca da nessuna parte.
Voglio parlarvi dell’isola di Stromboli che, dopo aver subito uno tsunami di modeste dimensioni nell’estate del 2002 (scommetto che non ne avevate mai sentito parlare…. eh già!) non ha perso tempo e si è subito attrezzata. È stato immediatamente impiantato un sistema di monitoraggio delle vibrazioni tettoniche e dell’ampiezza delle onde del mare gestito da computer e preciso al millimetro, che non ha quasi eguali nel mondo. Questo sistema di previsione degli tsunami, infatti, è presente soltanto in due posti su tutto il pianeta: uno è il Giappone e l’altro… appunto, Stromboli. Nei giorni scorsi alle isole Eolie si è tenuta una conferenza internazionale, con scienziati di mezzo mondo, proprio per mostrare come ha lavorato in questi anni questo sistema all’avanguardia che protegge le coste dell’isoletta siciliana da ogni pericolo.
Voglio parlarvi dell’ospedale Cannizzaro di Catania, uno dei pochi in Italia (oltre a quelli di Toscana ed Emilia) ad aver attivato la sperimentazione per la cura contro la Sclerosi Multipla del professor Paolo Zamboni. La terapia, che tenta di sconfiggere questa terribile malattia attraverso la riattivazione di vasi sanguigni bloccati o irrigiditi… causa principale, secondo Zamboni, dell’insorgere della SM, non ha ancora certezze assolute ma ottiene ogni giorno qualche successo in più. In modo particolare, a Catania si è registrato il caso di una giovane donna di Udine, arrivata per fare la terapia in sedia a rotelle e uscita pochi mesi dopo sulle proprie gambe, che ha trovato in Sicilia l’assistenza che non aveva trovato ancora nel resto d’Italia. E ringrazia ancora il centro del Cannizzaro, al quale ha inviato felice notizie del giorno del suo matrimonio, quando ha potuto camminare per la navata da sola!
Voglio parlarvi del festival nazionale della fotografia chiamato “Etna Photo Meeting”, che si svolge ogni anno a Valverde (Catania) a cura del Gruppo Fotografico Le Gru e che quest’anno ha raggiunto la diciottesima edizione. Il meeting permette ogni estate l’incontro con grandi maestri della fotografia (Giuliana Traverso, Francesco Cito, Joe Oppedisano, Pepi Merisio, Peppino Leone) che offrono parte del loro tempo prezioso per porgere la loro grande esperienza a giovani fotografi e fotoamatori, o semplici curiosi, con corsi, stages, letture di portfolio e mostre. In questa settimana il meeting è nel vivo e si concluderà domenica 10 giugno. Per maggiori informazioni, cercate www.fotoclublegru.it.
Grazia Musumeci