Ore 18:00 - La polizia di Pesaro ha prelevato il Rom Petre G. Due volanti per un omino innocuo, mezzo sgangherato. Era nel suo rifugio di fortuna con la giovane moglie. Non ha fatto niente. Forse ha un foglio di via da parte del questore (come indesiderato) non rispettato. La moglie, che non sta bene, è ora sola. Non le hanno detto niente. È esposta a tutti i pericoli e aspetta. Ora cerchiamo di sapere cosa è successo, ma è una vera tragedia la condizione delle persone Rom: vengono, ti portano via, ti comminano un'espulsione e magari un gruppo di razzisti ti picchia, nell'impunità. Alcuni anni fa una ragazza Rom, dopo il “prelievo” del marito, ha subito uno stupro (vedi la mia poesia “La canzone di Irina”, nel libro Il silenzio dei violini).
Ogni giorno i Rom di Pesaro vengono fermati da uomini in divisa per il fatto di essere “riconoscibilmente Rom”, senza aver fatto nulla. I Rom di Pesaro come quelli di altre città. Ma Pesaro è un micromondo a se stante, dove i Rom proprio non hanno né posto né diritti, tanto che l'ex europarlamentare Rom Viktoria Mohacsi, dopo una visita alla locale comunità - in nostra compagnia- affermò: «Ho girato tutta Europa, ma in nessun luogo ho visto discriminazione e persecuzione contro il mio popolo come a Pesaro». Siamo sprofondati - dovunque, nel nostro paese, salvo rare eccezioni - nel buio della civiltà, come ai tempi di Mussolini, e alcune categorie sociali vivono nel terrore di veder apparire i rappresentanti della "legge".
Altri due giovani Rom portati in questura
Ore 18:30 – Caccia al Rom a Pesaro. Volanti presidiano la stazione ferroviaria, mentre altri due giovani Rom (colpevoli di nulla, ma... riconoscibili) sono stati strappati alle famiglie e portati in questura “per un controllo”. Ora attendiamo i nomi dei due giovani (che sicuramente conosciamo), per lanciare l'allarme presso TUTTE le istituzioni, accertandoci che siano trattati con umanità e rilasciati.
Rom di Pesaro: liberi tutti!
Ma con una spada di Damocle sul capo...
Ore 19:00 – Abbiamo chiamato in questura, chiedendo ragione di questi fermi. “Solo semplici controlli” ci è stato risposto. I tre giovani Rom sono stati rilasciati e sono già accanto alle mogli, che erano in lacrime e che abbiamo seguito con un filo diretto umanitario fino alla liberazione dei loro compagni. Le autorità hanno annunciato ai Rom - tuttavia - di espellerli quali “elementi indesiderati”, secondo quanto i fermati hanno riferito. Espulsioni di massa... espulsioni senza motivo... Come se fossimo nel Far West o, peggio, ai tempi delle camicie nere. Ovviamente ricorreremo e ci faremo sentire nell'Unione europea e alle Nazioni Unite, ma è mai possibile che questa persecuzione prosegua senza che alcuna voce si levi contro le operazioni di pulizia etnica, in questo paese ormai incomprensibile?
Roberto Malini