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Appartamenti abusivi al posto dei sottotetti. Nei guai Giorgio Pozzi
02 Giugno 2012
 

Ieri effettuate alcune perquisizioni a Bormio in immobili realizzati dal politico marianese.

Oggi seconda tranche di ispezioni della Forestale

 

Inchiesta partita in autunno:

già un centinaio gli abusi contestati

 

 

Mariano Comense – Anche l'imprenditore e politico marianese Giorgio Pozzi è finito nei guai per l'inchiesta valtellinese dello scorso autunno sui sottotetti trasformati abusivamente in abitazione. In tutto si parla di oltre cento mansarde irregolari, realizzate dopo il 2005 nei Comuni del Bormiese. Al primo blitz, con oltre 80 appartamenti ispezionati, ne era seguito un altro lo scorso mese di aprile.

Altri 30 i sottotetti passati al setaccio dalla Forestale in quell'occasione. Gli uomini della Forestale si erano concentrati sulla zona di Valdisotto, in particolare sulle frazioni di Cepina, Oga e Piatta.

 

Case al setaccio

Ieri gli inquirenti, sempre sotto la direzione della Procura di Sondrio e muniti di decreto ispettivo, sono entrati in azione a Bormio, zona via Milano. Oggi è in programma una seconda tranche di ispezioni, come sanno bene i proprietari delle abitazioni a cui è stato notificato il provvedimento.

A quanto risulta, si tratta per la maggior parte di immobili realizzati dalle ditte che fanno capo agli imprenditori Enrico Bracchi e, appunto, Giorgio Pozzi. Il sospetto, anche per questi appartamenti, è quello dal quale ha preso avvio tutta l'inchiesta e che ha già trovato decine e decine di conferme a Valdisotto. In pratica, secondo gli inquirenti, gli appartamenti sarebbero stati realizzati e accatastati come abitazioni fornite di solaio (non abitabile, quindi) e invece vendute come appartamenti mansardati, con una porzione di alloggio nel sottotetto. Quelle che sulla carta dovrebbero essere delle soffitte, insomma, si sarebbero trasformate in attraenti - e ben più costose - mansarde.

 

Ecco il trucco

Per rendere possibile la vantaggiosa (per il venditore) metamorfosi, è sufficiente realizzare dei piccoli lavori che consentano l'accorpamento del solaio all'appartamento: aperture, scale, allacciamenti ecc. A Valdisotto di elementi così, tutti realizzati illegalmente, ne sono stati trovati a bizzeffe, tanto che il Comune ha emesso un'ordinanza di demolizione con l'obiettivo di ripristinare la legalità in una terra che soltanto negli ultimi anni si ritrova suo malgrado al centro delle cronache per presunti abusi edilizi.

Sembra che anche a Bormio la situazione riscontrata dai forestali sia sostanzialmente la stessa, ma soltanto nei prossimi giorni si potrà avere qualche conferma in più. L'inchiesta ha vissuto un momento particolarmente difficile lo scorso mese di novembre, quando in commissione era stata approvata una proposta di legge regionale che avrebbe portato di fatto alla sanatoria. La disposizione però ha sollevato un'ondata di polemiche tali che, alla fine, la maggioranza che l'aveva proposta ha dovuto alzare bandiera bianca e lasciar perdere.

 

 

Chi è

Ex assessore regionale

Ha una immobiliare

 

«Giorgio Pozzi è nato a Como nel 1955 e risiede a Mariano Comense dove svolge l'attività di imprenditore. È fondatore della Giorgio Pozzi & C., società che opera nel settore immobiliare, di cui è amministratore unico e che nel corso del tempo ha cambiato nome in Generai Project & Contract».

È la prima parte del profilo biografico del politico comasco che si legge nel sito pdlregionelombardia.it. Pozzi, ex assessore regionale ai Trasporti molto vicino a Formigoni, in qualità di fondatore della società immobiliare Gp & C sta vendendo diversi appartamenti nel Sondriese, in Alta Valle.

Proprio le abitazioni realizzate negli anni scorsi dalla Generai Project & Contract sono tra quelle passate in rassegna in questi giorni dagli agenti del corpo forestale a cui è stata affidata l'inchiesta della Procura di Sondrio su un presunto maxiabuso edilizio. Pozzi ricopre la carica di consigliere regionale oltre a ricoprire sempre un ruolo di primo piano nel centrodestra comasco, ma sulla sua testa pende una richiesta di ineleggibilità in quanto si sarebbe dimesso tardivamente dal cda di una società controllata dalla Regione, la Nord Energia SpA.

 

articolo non firmato, cfr. copia fotostatica

(da La Provincia id Como, 31 maggio 2012)


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