Anno 1979, Catania: un amico di mio padre annuncia che sta per vendere il proprio appartamento –comprato con anni di sacrifici– al settimo piano di un condominio nuovo per trasferirsi in una casetta al piano terra nella peggiore periferia. Motivo?
“Non hai letto i giornali? È previsto un terremoto devastante, in Sicilia, devo mettermi al riparo”.
Da allora c’è stato un terremoto devastante in Campania, un paio ancor più devastanti in Umbria e Abruzzo, uno molto forte a Siracusa e uno abbastanza forte ai piedi dell’Etna… eppure il condominio dell’amico di mio padre è ancora là. Lui, nel frattempo, è morto, dopo una vita di sacrifici doppi per comprare una seconda casa e mettersi al sicuro da una tragedia che non lo ha mai neppure sfiorato.
Non era un matto, questo tranquillo padre di famiglia, ma la psicosi, la “follia da terremoto” lo aveva quasi fatto impazzire. È quello che sta succedendo oggi, in Italia, a causa di internet, delle televisioni affamate di “vittime” e di un giornalismo malato di protagonismo e di ricerca dello scoop che non si ferma davanti a niente. L’Emilia Romagna sta piangendo un dramma vero, e nel frattempo “esperti” di ogni ordine e grado allarmano il resto del paese con previsioni di terremoti 7.5 o 7.8 tra Calabria e Sicilia, tra oggi e due anni, tra due o sei secoli a venire. A chi giova tutto questo baccano?
In queste ultime settimane sono aumentate le richieste di aiuto agli psicologi, ci sono persone che “rimandano matrimoni” e fanno testamento in attesa di un terremoto che forse non verrà mai. Attenzione! Non stiamo sminuendo le dichiarazioni del professor Alessandro Martelli, dell’ENEA di Bologna, che siamo certi stia portando avanti studi molto giusti e competenti… ci stiamo solo chiedendo a che serve allarmare mezzo mondo se poi, alla fine, non si può far nulla a riguardo? Lo ha detto lo stesso Martelli: “Non possiamo evacuare l’intera Calabria per due o tre anni nell’attesa...”, bene, e allora perché spargere l’allarme?
Sicilia e Calabria convivono coi terremoti da millenni. Ballano continuamente, anche adesso, mentre scrivo… e i loro abitanti sanno benissimo che il “terremoto devastante” è sempre in agguato, come lo era ai tempi dei loro nonni. Solo che i loro nonni, fino al momento del dramma, hanno VISSUTO! Si sono goduti ogni giorno in santa pace… a noi nemmeno questo è concesso. Ci tocca vivere nel terrore in attesa che le previsioni di Tizio o Caio diventino realtà.
Che ci lasciassero in pace, una buona volta, a vivere con calma la nostra povera vita e ad attendere il giorno del giudizio senza stress. Come diceva il Giudice Falcone (parlando di tutt’altro argomento) “chi non ha paura muore una volta sola”. Quindi risparmiateci la paura INUTILE!
Vorrei solo ricordare quell’allevatore di polli di Verona che, terrorizzato dalle notizie dei TG che parlavano ogni santo giorno dell’Aviaria che metteva in crisi il settore, sterminò prima tutti i suoi animali e poi, disperato, uccise se stesso e la famiglia. Qualche mese dopo, gli stessi TG dissero che l’Aviaria non era poi questa terribile pandemia… Quei giornalisti malati avranno sulla coscienza la morte di 5 persone per sempre. Che non provino a fare lo stesso con la gente di Sicilia e Calabria!
Grazia Musumeci