Nel 1982 Dino Risi, (mitico regista de Il sorpasso e di altri capolavori della commedia italiana) gira Sesso e volentieri, un film a episodi scritto e sceneggiato dal regista con la collaborazione di Bernardino Zapponi ed Enrico Vanzina. La fotografia è di Alessandro D’Eva, il montaggio di Alberto Gallitti, le scenografie sono di Giuseppe Mangano, i costumi di Luca Sabatelli e le musiche di Fred Buongusto (dirette da Natale Massara). La pellicola è prodotta da International Dean Film e Italian International Film di Pio Angeletti e Adriano De Micheli, sotto la direzione di Gianni Cecchin. Distribuzione I.I.F./D.I.F. Interpreti: Johnny Dorelli, Laura Antonelli, Gloria Guida, Giuliana Calandra, Giucas Casella, Gastone Pescucci, Jackie Basehart, Roberto Della Casa, Margaret Lee, Richard Lloyd, Pippo Santonastaso, Venantino Venantini, Renato Scarpa e Yorgo Voyagis.
Sesso e volentieri rappresenta per Dino Risi un tentativo fallito per riesumare un genere estinto come quello della commedia sexy a episodi. Sceneggiatori e regista hanno poca fantasia, la verve comico-erotica della pellicola è modesta, gli episodi sono talmente brevi e di così poco spessore che formano solo un patetico barzelletta movie. Gloria Guida non recita ruoli particolarmente sexy e lascia questo impegno a Laura Antonelli che dimostra ancora una volta una buona attitudine per le interpretazioni erotiche. Il film delude i fan delle due attrici che recitano un copione castigatissimo, ma soprattutto la Guida rinnega tutto il suo passato da lolita e da star del cinema erotico. Il punto debole del film è soprattutto la sceneggiatura dei singoli episodi perché uno spettatore smaliziato comprende quasi subito come si evolverà la trama. La pellicola non presenta nessun elemento di tensione erotica ed è del tutto priva di suspense narrativa. Il vero motivo di interesse di Sesso e volentieri sta nel ritorno sulla scena di Margaret Lee, impegnata nel singolare ruolo di una lady petomane. L’episodio che la vede protagonista (Lady Jane) si svolge in un ristorante dove Johnny Dorelli fa da accompagnatore per la bella inglesina: alla fine entrambi si scoprono petomani e innamorati. Dino Risi si converte alla commedia scorreggiona e gira un episodio a colpi di flatulenze ben ritmate sulle note di un valzer viennese.
I dieci episodi di Sesso e volentieri sono: Domenica In, La nuova Marisa, Radio Taxi, Rasoio all’antica, Il macho, Lady Jane, Armanda e il violinista, L’avventura, Luna di miele, La principessa e il cameriere.
Johnny Dorelli nei primi anni Ottanta andava per la maggiore e la sua presenza bastava a garantire un buon incasso, forse per questo motivo è onnipresente e se la cava bene interpretando dieci personaggi tra loro molto diversi. Il film comincia con Domenica In e presenta Dorelli e la Guida mentre amoreggiano sul letto, ma è un falso allarme perché si tratta della sola occasione per vedere di sfuggita le caste nudità della bella meranese. Niente di sconvolgente perché Dorelli (da poco sposato con la Guida) si limita a palpare il fondoschiena e fa qualche commento sulla rotondità delle sue natiche. Molto divertente è la trovata dello zapping alla televisione mentre la coppia fa l’amore e le battute dei personaggi che si avvicendano sullo schermo non sono per niente casuali. La Guida si eccita mentre fa l’amore davanti a uomini politici come Craxi, mentre Komeini le fa fare un sacco di smorfie e Mike Bongiorno rappresenta una sicurezza intramontabile. La Guida e Dorelli si fanno fregare dal trucco di Giucas Casella (molto in auge a “Domenica In”) e restano con le dita intrecciate sopra la testa dopo un black-out energetico. Finisce che si mettono alla guida di un gruppo di rivoltosi e si vendicano del mago prendendolo a calci e a pugni. Niente di eccezionale ma riusciamo a fare qualche risata.
La nuova Marisa vede all’opera una sensuale Laura Antonelli che dopo la morte del marito affitta un appartamento dove viveva una prostituta molto richiesta e deve subire l’assalto dei vecchi clienti. Alla fine cede a un intraprendente Dorelli e si rende conto che fare la prostituta è più redditizio che battere a macchina. Le parti erotiche sono ben fatte, soprattutto per merito di un’ottima Laua Antonelli che sa essere eccitante anche quando il copione le consente di mostrare poco. Peccato che la sceneggiatura sia così prevedibile da suggerire allo spettatore la conclusione dell’episodio.
Radio Taxi è uno degliepisodi meglio riusciti, soprattutto per la originalità della trama che vede protagonisti Gloria Guida e Johnny Dorelli. Lei è una telefonista che parla anche in casa con la stessa voce meccanica che utilizza per gli annunci via radio e questo vizio la rende talmente insopportabile che il marito finirà per suicidarsi. Divertente e imprevedibile, pure se di erotico non c’è proprio niente.
Rasoio all’italiana vede protagonista un grande Pippo Santonastaso nei panni di un barbiere di provincia piuttosto nervoso che rischia di affettare la gola del cliente Dorelli. Il barbiere è in collera con la compagna Luisella (Gloria Guida) che definisce «puttana a tempo pieno e manicure del cazzo che fa gli straordinari alla pensione Soligo». La situazione degenera quando lei si mette a succhiare con voluttà un dito del cliente per disinfettare un taglio. Dorelli scappa con la barba fatta per metà e si rifugia da un altro barbiere, ma finisce dalla padella nella brace perché si tratta del marito di Luisella che è infuriato perché la moglie lo ha mollato. L’episodio è divertente e dal finale imprevedibile, pure se la cosa migliore resta l’interpretazione di Santonastaso nei panni del barbiere nevrotico.
Il macho vede Dorelli calato nella parte di un gay che scopre la sua vera attitudine sessuale e alla fine lascia moglie e figlio per scappare con un macho tenebroso come Yorgo Voyagis. Dorelli è molto bravo a interpretare un ruolo per lui inconsueto che rende con credibilità fino all’assurdo finale.
Lady Jane è l’episodio che presenta una rediviva Margaret Lee e in parte ne abbiamo già parlato, ma non dobbiamo dimenticare un originale rock a tempo di scoregge, una gigantesca peta davanti a un tavolo che rompe un bicchiere di cristallo, la fuga finale a colpi di flatulenze e il valzer delle pete nel giardino. Volgarissimo. Un episodio da dimenticare nella filmografia di Dino Risi, soprattutto perché le scoregge non sono giustificate con la consueta ironia tipica di Alvaro Vitali e Lino Banfi.
Armanda e il violinista vede ancora in primo piano Dorelli e la Guida ma è un episodio così prevedibile che dopo tre scene si sa già come andrà a finire. Dorelli è un playboy ricchissimo che si finge povero in canna per portarsi a letto la Guida, una nobile annoiata che cena con le amiche in una trattoria romana. Alla fine ci riesce con lo stratagemma del violinista mendicante, ma lei quando comprende di essere stata raggirata lo sputtana davanti alla sua futura moglie. Erotismo neanche a parlarne. La Guida è vestitissima e il regista sfuma proprio quando i due vanno a letto insieme. Un episodio pessimo e scontato. Lo spettatore non vede l’ora che finisca.
L’avventura è un buon episodio che torna sul tema sexy con convinzione e mette in primo piano Dorelli e la Antonelli, due coniugi in cerca di novità per ravvivare un rapporto abitudinario. Laura Antonelli è molto convincente nelle parti sexy quando si sfila gli slip, mostra il reggiseno e finge di praticare una fellatio a uno sconosciuto (Venantino Venantini) tra le poltrone di un cinema. Si va avanti con fantasie erotiche sempre più lussuriose, tra violenze carnali e vampate di eccitazione al cambiare della luna. La scena finale è molto sexy con la Antonelli sul letto in sottoveste nera, calze e giarrettiere, pronta per fare l’amore. Peccato solo che si fosse capito da tempo che si trattava di un gioco erotico tra moglie e marito.
Luna di miele torna sulla coppia Dorelli - Guida e ironizza sulla storia vera del miliardario che regalava smeraldi alle belle donne in cambio di una notte d’amore. Pure qui niente sesso ed erotismo neanche a parlarne perché il nuovo corso di Gloria Guida - ormai divenuta signora Guidi - prevede solo ruoli molto castigati. Dorelli è un architetto che per ottenere il progetto di una moschea nell’emirato lascia che la moglie vada a letto con lo sceicco e alla fine per non perdere l’appalto ci va pure lui. Da segnalare un divertente Gastone Pescucci nella parte del segretario occidentale dello sceicco. Non convince per niente uno sceicco arabo che beve alcolici e brinda con lo champagne, ma forse Dino Risi non si era documentato bene sulle regole dettate dal Corano. Dorelli e la Guida restano beffati perché lo sceicco durante la notte prende il largo e la loro ricompensa è soltanto un finto smeraldo di quelli che vendono i vucumprà sulle spiagge.
La principessa e il cameriere vede ancora protagonisti Dorelli e la Antoneli, ma è un episodio poco riuscito che tenta di far ridere descrivendo il difficile rapporto sessuale tra una principessa e un cameriere perennemente disturbati dall’intervento delle guardie del corpo. La parte sexy erotica è abbastanza riuscita ma la storia fa acqua da tutte le parti e la sceneggiatura non convince.
Il film è poco riuscito e Dino Risi pare dimenticarsi di tutto il suo passato, anche se qualche risata riesce pur sempre a strapparla, ma non basta. Sesso e volentieri lo ricordiamo come l’ultima occasione per vedere al cinema la bionda Gloria Guida, ormai non più lolita e neppure sexy starlet del cinema comico erotico, ma solo bella ed elegante signora che mostra tutte le sue capacità recitative. Peccato che non avrà ulteriori occasioni per tornare a fare cinema e che la sua ultima apparizione sarà nel televisivo Festa di capodanno. È davvero la fine di un’epoca.
Gordiano Lupi