Sulla falsariga del comunicato di questi giorni e della lettera ai consiglieri regionali, inoltriamo lettera aperta inviata ai Consiglieri del Comune di Firenze, alla Consulta per il dialogo con le confessioni religiose e alla Consulta per la laicità. Nessuno di questi ha avuto ad ora nulla da eccepire.
Alla cortese attenzione dei
Consiglieri del Comune di Firenze
e, p.c., a:
Consulta per il dialogo con le confessioni religiose
Consulta per la laicità
OGGETTO: Gonfalone e Famiglia in rappresentanza dei fiorentini
Gentili consiglieri,
siamo un gruppo di cittadini fiorentini, aretini e toscani che domenica 13 maggio manifesteranno ad Arezzo contro le politiche clericali ed antisociali e per una società più giusta, equa, vivibile.
Apprendiamo che il sindaco Matteo Renzi, il Gonfalone e quindi la Famiglia del Gonfalone (una ventina di persone) saranno presenti al santuario di La Verna.
Il Sindaco dichiara: «Si tratta di un atto dovuto visto che storicamente il santuario della Verna è un protettorato di Firenze».
A noi sembra molto debole una giustificazione storico-tradizionale in confronto all'equidistanza che le istituzioni devono mantenere nei confronti delle sensibilità religiose, areligiose e non-religiose dei cittadini.
Secondo regolamento (art. 4 §2) «il Sindaco [...] stabilisce la partecipazione del gonfalone alle pubbliche manifestazioni, ricorrenze e cerimonie, valutandone la conformità ai fini istituzionali e agli interessi collettivi rappresentati dal Comune», coinvolgendo il Consiglio solo dandone informazione al Presidente. Spetta sempre al Sindaco valutare la conformità della partecipazione del Gonfalone anche nelle occasioni stabilite dal Consiglio.
Noi contestiamo questa conformità: la rappresentanza a La Verna è fuori da - se non contraria a - i fini istituzionali e gli interessi collettivi che il Comune rappresenta.
Questi problemi sorgono principalmente dall'accentramento delle decisioni nella figura del sindaco, vanno quindi riscontrati nella Delibera C.C. n. 18 del 28 febbraio 2005 [pdf] che approva un regolamento in contrasto con la natura collegiale e democratica: il Consiglio risulta un organo esclusivamente propositivo che sottostà alle valutazioni personali del Sindaco.
Riteniamo che debba funzionare al contrario, che spetta al Consiglio stabilire la partecipazione di Gonfalone e Famiglia e valutare le conformità di cui sopra. Riteniamo inoltre che il Sindaco debba limitarsi a proporre al Consiglio la partecipazione del Gonfalone e sottostare alle valutazioni del Consiglio.
Sarebbe un modo molto più democratico che arginerebbe i problemi di un sindaco di un certo tipo: basta - ed è questo il caso - un sindaco particolarmente ossequioso e dimentico delle sue funzioni di rappresentanza.
Sarebbe stato un modo molto più democratico se il Consiglio avesse valutato la conformità della partecipazione di Gonfalone e Famiglia alla manifestazione in commemorazione dei due senegalesi uccisi in Piazza Dalmazia da un fascista di CasaPound, negata da Renzi pur sapendo la partecipazione di Provincia e Regione. Nessun problema, invece, se tutta la Famiglia si presenta in Vaticano per la nomina dell'arcivescovo Betori a cardinale.
Sempre riguardo al regolamento, contestiamo inoltre che il Gonfalone e la Famiglia partecipino obbligatoriamente, contro il principio dell'equidistanza delle istituzioni, alle festività del Santo Patrono, della Pasqua e - a molti sconosciuta - del Corpus Domini, ricorrenze non civili in cui la totalità dei cittadini fiorentini non possono riconoscersi, né quindi le finalità istituzionali del Comune, né quindi gli interessi collettivi.
Certi di riscontro,
Ringraziamo per l'attenzione.
COMITATO 13 MAGGIO