02 Maggio 2012
Cari amici di Tellusfolio, questa Mozione, se la facciamo rispettare, è la svolta decisiva per salvare il Cimitero paleocristiano ad Martyres dalla tristissima e ingloriosa fine che una politica miope gli aveva apparecchiato, come parcheggio interrato per 581 automobili e 68 motociclette. La Mozione, a prima firma del radicale Marco Cappato, è stata approvata dal Consiglio comunale di Milano il 19 aprile 2012, e segna la prima inversione di marcia rispetto alle scelte devastanti per la cultura e la storia civile e religiosa di Milano, dopo 12 anni di inutili tentativi di resistenza. La domanda a cui sarebbe utile rispondere è la seguente: perché gli organi d'informazione che per anni hanno bombardato l'opinione pubblica con la notizia che il parcheggio era ineluttabile, non danno questa notizia? Il nostro timore è che la lobby del cemento e dell'assalto alle deboli difese dell'ambiente urbano più pregiato, al tessuto storico della città, al suo cuore identitario, speri di riorganizzarsi per neutralizzare questa decisione prima che i cittadini possano conoscerla e difenderla. Ecco perché vi chiediamo di pubblicare il testo integrale e di farlo girare in rete. Vi ringrazio e vi mando il mio cordiale saluto, Lucio Bertè
MOZIONE
Il Consiglio Comunale di Milano,
PREMESSO CHE
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è in corso di realizzazione il parcheggio interrato adiacente alla Basilica di S.Ambrogio che comporta la distruzione della più ampia porzione rimasta libera da costruzioni del cimitero paleocristiano ad Martyres, cioè del luogo in cui il vescovo Ambrogio scavò nel 376 per esumare i corpi dei martiri Gervasio e Protasio, sepolti davanti al sacello dei martiri Nabore e Felice, a pochi metri dalla rampa d'accesso oggi prevista per il parcheggio;
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il vescovo Ambrogio negli anni in cui tracciava su Milano una grande croce costituita dalle Basiliche Apostolorum, Virginum e Prophetarum, volle una “Basilica martyrum” proprio nel loro cimitero, accanto al sacello di S.Vittore in Ciel d'Oro e alla colonna (detta del diavolo) che segnalava altre importanti sepolture, su quella terra che contiene i resti di altri martiri sconosciuti e di credenti che vollero essere sepolti accanto a loro per la sacralità del luogo;
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il vescovo Ambrogio volle valorizzare solennemente il sito del cimitero ad Martyres e onorare la presenza viva dei martiri ivi sepolti, ma in generale la straordinaria importanza per la Chiesa delle origini delle testimonianze di coraggio e di nobiltà umana di coloro che affrontarono la tortura e la morte per fedeltà alle proprie convinzioni di cristiani, affermando così il principio di altissimo valore anche civile della libertà di espressione religiosa di tutti e di ciascuno, dalla stessa parte, nella storia, delle vittime della shoah e di tutte le persecuzioni delle minoranze religiose, ma anche di tutti i liberi ricercatori della verità, da Ipazia di Alessandria ad Anna Politkovskaya;
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il principio della libertà religiosa e del suo rispetto – in un mondo che ancora oggi si deve liberare dall'intolleranza verso le minoranze - trovò allora, grazie alla forza della nonviolenza dei martiri cristiani, la conquista di un principio di civiltà, solennemente proclamato proprio da Milano, con l’editto di Costantino e di Licinio del 313 d.C.;
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al di là dei giudizi storici - nel corso dei secoli in quello spazio e su quella terra hanno lasciato la loro impronta padri e dottori della Chiesa quali Ambrogio e Agostino, Imperatori da Massimiano a Teodosio, da Costantino a Valentiniano II, dai re longobardi a Carlo Magno a Napoleone, ed è stato teatro di straordinari accadimenti storici, religiosi e civili, di altissimo valore anche culturale, etnoantropologico e identitario non riducibili alla sola dimensione milanese, ma patrimonio intangibile dell'umanità intera;
RICONOSCE
la rilevanza del sito ad Martyres come patrimonio culturale universale – preesistente, autonomo e fondante per la stessa Basilica di S.Ambrogio – considerato dalle Convenzioni dell'Unesco e del Consiglio d'Europa come bene culturale da proteggere in senso sia materiale che immateriale, e dunque sito di “interesse pubblico” di livello superiore per la sua unicità assoluta, da valorizzare nel rispetto dello “spirito del luogo”;
VALUTA
che la realizzazione sul sito ad Martyres di un Giardino della Memoria dei Martiri cristiani, che evochi il principio universale della libertà di espressione religiosa, affermato con l'Editto di Milano del 313, sia adeguata a garantire un risultato culturalmente condivisibile a livello internazionale come le prestigiose opere realizzate, a Berlino piuttosto che a New York, per onorare e trasmettere la memoria delle vittime degli stermini;
valuta altresì che tale soluzione sia anche la più ragionevole e compatibile con le imminenti scadenze internazionali che vedranno la centralità di Milano e di S.Ambrogio su tematiche fondamentali per il futuro dell'umanità, con milioni di presenze da tutto il mondo: il VII Incontro mondiale delle famiglie nel 2012, il 1700° anniversario dell'Editto di Milano nel 2013, occasione per rilanciare il diritto alla libertà religiosa e l'obbiettivo di far cessare tutte le persecuzioni, e l'Expo universale “Nutrire il Pianeta-Energia per la vita” nel 2015.
SI ESPRIME PERTANTO
A favore della dichiarazione dell'interesse culturale del Comune di Milano al rispetto integrale del sito del Cimitero ad Martyres, in particolare della sua parte libera da costruzioni corrispondente a Piazza S.Ambrogio e a Largo Gemelli, e invia tale parere alla soprintendenza ai beni culturali della Lombardia
Dà MANDATO ALL’ORGANO ESECUTIVO COMPETENTE AFFINCHE'
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proceda all'attivazione del procedimento per la dichiarazione dell'interesse culturale da parte della Soprintendenza ai Beni culturali della Lombardia, del sito ad Martyres – riconoscendolo pertanto come “bene culturale” - sulla base degli Artt. 13 e 14 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n.42, verificata la sussistenza (ex Art. 10, c.1 e 3, lett.d) dell'interesse “storico, archeologico o etnoantropologico” o “della cultura in genere, ovvero quali testimonianze dell'identità e della storia delle istituzioni pubbliche, collettive o religiose”; verifica che comporta l'applicazione dell'Art.7 bis introdotto dal D.lgs. n. 62 del 26 marzo 2008 per la tutela anche materiale dei siti quali espressioni di identità culturale collettiva contemplate dalle Convenzioni UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale e per la protezione e la promozione delle diversità culturali, adottate a Parigi, rispettivamente, il 3 novembre 2003 ed il 20 ottobre 2005;
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che il sito del Cimitero ad Martyres di S.Ambrogio sia valorizzato in armonia con la natura storica e religiosa del luogo come Giardino della Memoria dei Martiri cristiani e delle vittime - ovunque nel tempo e nello spazio - delle persecuzioni contro la libertà di espressione del pensiero e della fede; come luogo di silenzio, di riflessione, di meditazione, di raccoglimento e di preghiera, raccordo simbolico tra il cielo e la terra;
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che ciò avvenga tramite un concorso internazionale – come preannunciato anche dalla precedente Giunta – da impostare e indire in tempi strettissimi, rivolto ad architetti paesaggisti, a progettisti dei giardini, a scultori e artisti, con uso prevalente di forme vegetali, con fiori e frutti, come opera d'arte aperta, variabile con le stagioni, a forte connotazione simbolica;
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di disporre il reinterramento delle sepolture, lasciando in loco i resti umani eventualmente non rimossi durante lo scavo archeologico, con terra adatta al successivo impianto del Giardino.
INVITA IL SINDACO E LA GIUNTA
1) a proporre accordi con il Presidente della Regione Lombardia - che con lettera datata 18 agosto 2009 si pronunciò a favore della tutela del Cimitero e del Giardino della Memoria - per negoziare con il Concessionario l'abbandono del progetto di S. Ambrogio sulla base di una congrua offerta compensativa;
2) a disporre la sospensione dei lavori nel cantiere del parcheggio di S.Ambrogio almeno sino ai risultati della verifica di cui al punto 1;
INVITA IL SINDACO E LA GIUNTA
ad aver fiducia nella stragrande maggioranza dei cittadini di Milano, e nei tantissimi ammiratori delle sue tradizioni culturali sparsi nel mondo, confidando anche nella loro capacità di organizzarsi e di collaborare con l'Amministrazione comunale, per superare errori passati non irrimediabili e per salvaguardare un patrimonio materiale e spirituale appartenente all'umanità intera, sapendo che la distruzione del Cimitero ad Martyres provocherebbe un danno all'immagine della città di Milano e al suo prestigio culturale internazionale infinitamente più grande di qualsiasi penale.
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