Catania - Il gruppo Etna Walk (www.etnawalk.it) sulla propria pagina Facebook si presenta con il sottotitolo: notizie, multimedia, editoria. Ma potrebbe aggiungere molto di più: scienza, senso civico, orgoglio siciliano, divertimento!
Scoprire “i ragazzi” di Etna Walk (anche se il gruppo comprende persone di tutte le età, e perfino neonati e cagnolini!) è un’avventura straordinaria, e farlo durante una iniziativa come quella da loro denominata RACCOLTA INDISCRIMINATA, domenica 29 aprile, è davvero il massimo e lascia un bel sapore in bocca, una bella sensazione nel cuore. Perché grazie a loro si scopre il volto pulito della Sicilia migliore, quella fatta di persone oneste, leali, generose… che dedicano il proprio tempo libero alla propria montagna, il possente vulcano Etna, e si impegnano anche a liberarlo dalle schifezze che invece, purtroppo, la mano malata di tanta gente maleducata continua a sporcare.
Si tratta di un’operazione di pulizia dei boschi intorno al comune di Nicolosi, “porta meridionale dell’Etna”, un lavoraccio che comporterà due o tre ore di fatica sotto un sole feroce… eppure alla partenza sembra la gita del liceo: si ride insieme, si scherza, ci si scatta foto, si gioca coi bambini. Poi, però, si parte, guidati dall’instancabile team composto da Giuseppe Distefano, Marco Restivo, Luca Bonaccorsi, Marco Di Marco e Gianluca Ricceri… e si raggiunge la contrada Rinazzi, poco sopra il comune di Nicolosi, una zona di sciàre (antiche colate di lava ormai fredda) e macchia mediterranea, e ci si attrezza di sacchi neri e guanti, pronti a partire per “la guerra”. È una guerra continua contro la maleducazione di molti siciliani (ma anche di tanti turisti) che, dopo aver goduto delle bellezze dell’Etna nei giorni festivi, lasciano a terra avanzi di pic-nik, bottiglie di vetro e di plastica, piatti e bicchieri di carta, contenitori di succhi di frutta, CD inutilizzati, vecchi sandali, pezzi di auto e di biciclette smontati... È una guerra contro la follia umana, che scarica nel più bel paesaggio del mondo materassi, fanali, scorie di ogni tipo, perfino batterie fuse, con l’acido sparso intorno!
E i ragazzi di Etna Walk, armati di pazienza e di amore per la propria terra, tolgono via tutto… facendo una attenta selezione, un riciclaggio di carta, plastica e vetro preciso e completo. Basta appena un’ora e mezza di lavoro, con circa cento braccia di volenterosi (tra cui molti bambini), per riportare al suo selvaggio splendore una piccola zona dell’Etna. Non c’è tempo né forza fisica per fare lo stesso lavoro su tutta l’area del vulcano e sarebbe anche assurdo chiederlo, a un gruppo di persone che comunque ha già dato il meglio di sé. Occorrerebbe che il resto della popolazione prendesse esempio da loro, si ricordasse del loro sacrificio, e provvedesse a non sporcare, a non lasciare in giro spazzatura, nel momento in cui può farlo.
Basterebbe un pizzico di senso civico in più, in ognuno di noi, per far sì che parchi e spiagge siano sempre puliti e bellissimi… il cammino da fare per inculcare questi semplici concetti nella testa della gente è ancora lungo e difficile. Ma di una cosa siamo sicuri (e ci rincuora moltissimo): i ragazzi di Etna Walk diffonderanno questo senso civico nelle loro famiglie, nei loro bambini, nei loro fidanzati, mogli e mariti. E se cento moltiplicano questa bellissima idea per altri cento e per mille e per un milione… ben presto non ci saranno spedizioni di pulizia, perché non ci sarà più nulla da pulire.
Come ha detto Etna Walk, salutando i propri amici nel video di chiusura della giornata: ci auguriamo che questo evento non debba più ripetersi! Anche se è stato istruttivo e divertente.
Grazia Musumeci