Venerdì , 27 Dicembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Cittadinanza
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Giornalismo e razzismo: commento alle Linee guida sulla Carta di Roma 
di Roberto Malini
21 Aprile 2012
 

Ecco le “Linee-guida per l’applicazione della Carta di Roma - Strumenti di lavoro per un'informazione corretta sui temi dell'immigrazione e dell’asilo”. Il documento è nato in seguito a una serie di incontri con direttori, caporedattori e giornalisti che FNSI e Redattore Sociale hanno organizzato nell’ambito di progetti UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) dedicati al tema: Incontri FNSI/UNAR di Bari (13 gennaio 2012), Crotone (6 marzo 2012), Caserta (16 aprile 2012) e Sicilia (in programma per maggio 2012). Seminari formativi organizzati da Redattore Sociale a Milano (17 aprile 2012), Roma (18 aprile) e Napoli (19 aprile). Le linee-guida sono da intendersi, secondo gli autori delle stesse, come strumento di lavoro e in quanto tale integrabili e migliorabili con il concorso di tutti gli operatori dell’informazione che condividono la necessità di una maggiore cura e attenzione nella pratica professionale sui temi dell’immigrazione e dell’asilo. In qualità di co-presidente del Gruppo EveryOne, ha fornito alcuni suggerimenti nell'àmbito di un gruppo di giornalisti ed esperti di comunicazione che si stanno interrogando sui contenuti - già pubblicati - del documento. Ecco i più importanti:

 

Quesito: “Badante” e “vu cumprà” sono termini offensivi, da sostituire nel dizionario del giornalista? Zingaro significa realmente “sporco”, “che non si può toccare”? È un insulto?

Roberto Malini: Bisogna essere molto accorti nel falcidiare il dizionario per dimostrare di non fare uso di vocaboli “razzisti”. Il termine “zingaro” ha un'origine antica e l'etimologia proposta, ovvero che esso derivi dalla casta indiana degli “intoccabili”, non è l'unica, perché altre ipotesi riguardano l'aggettivo “egiziano” nonché una località dell'India. Il significato spregiativo dipende dal contesto in cui lo si usa. Se è vero che alcuni studiosi Rom lo hanno in avversione, è anche vero che non è sgradito alla maggior parte delle persone Rom. Come è avvenuto all'estero per il termine “Gypsy”, esso è lasciato quale opzione alla sensibilità dell'autore. Oggi, purtroppo, anche la parola “Rom” sta assumendo significati offensivi a causa dell'uso che ne viene fatto e per colpa dei media e dei politici. I giovanissimi la usano come insulto, mentre hanno abbandonato il termine “zingaro”. “Badante” (colei che ha in cura) è una parola accettabile, utilizzata anche per governanti italiane. Non saranno battaglie lessicali - specie se condotte con criteri discutibili - purtroppo, a migliorare l'attuale situazione delle minoranze etniche e razziali, ma un impegno serio e continuativo per cambiare la cultura dominante e la politica, nonché per smontare una montagna di pregiudizi.

 

Quesito: Quanta importanza ha, nella funzione sociale dei media, la questione del linguaggio appropriato?

Roberto Malini: Ritengo che si debba stare attenti a non sostituire alle istanze per una corretta informazione, lontana da razzismo e altri pregiudizi, una forma di ipocrisia “politicamente corretta”. A meno che non si ricorra a parole “magiche”, non mi risulta che sostituendo un termine all'altro, il prodotto discriminatorio possa cambiare. Certo, leggeremo “Rom” (ma forse arriveremo addirittura a “Rom, Sinti e Camminanti”) anziché “nomadi” e “zingari”; “lavoratori illegali” anziché “clandestini” (di male in peggio!) e “assistenti agli anziani” piuttosto che “badanti”. Additeremo l'intolleranza dei giornalisti rei di far uso del termine “vu cumprà”, preferendogli “venditori abusivi”, ma la sostanza sarà la stessa. In Italia la maggior parte dei media sono proni a questa o quella forza politica e siccome tanto dal centro-destra quanto dal centro-sinistra si mettono in atto politiche improntate al rifiuto del migrante, del Rom, della razza altra, la censura e la deformazione delle notizie riguardanti tali gruppi sociali non sarà modificata da un protocollo. Il problema è proprio nell'onestà dell'informazione, che se venisse recuperata, potrebbe contribuire - accanto al lavoro della società civile e soprattutto dei difensori dei diritti umani - a una trasformazione realmente virtuosa. Se si escludono termini offensivi, la cultura della tolleranza non ha paura delle parole, ma degli eventi che colpiscono chi è diverso, vulnerabile e in minoranza. Se non si comprende questo fatto, il futuro ci riserva un giornalismo attento alla forma, ma ancora privo di valori morali e civili.

 

Quesito: Quali sarebbero i valori morali e civili cui il giornalista dovrebbe attenersi?

Roberto Malini: Per esprimere meglio il concetto di “valori morali e civili” del giornalismo, fornisco un esempio verificatosi proprio oggi. Tutto è cominciato alcuni giorni fa, con l'annuncio da parte del sindaco di Firenze di recarsi in Sudafrica per consegnare un premio municipale a Nelson Mandela. La città di Firenze riceve da tempo pesanti critiche da parte della società civile e dell'Ue per le politiche discriminatorie e di Apartheid nei confronti del popolo Rom... e anche qui, grande censura da parte della stampa locale! Che colpo, per il primo cittadino, poter annunciare di essere “pappa e ciccia” con il simbolo stesso della lotta contro l'Aparheid! Ed ecco infatti la notizia sulla Nazione (il redattore, il caporedattore e il direttore sembrano non sapere che Mandela accetta raramente premi di questo tipo, temendone la strumentalizazzione).

Dopo aver letto il pezzo su un quotidiano tanto attendibile, la cittadinanza è ancora più convinta che non vi siano Apartheid né razzismo a Firenze. Eh no! Il sindaco, al contrario, è entrato nell'orbita di Mandela!

A noi del Gruppo EveryOne e a Nazione Rom sembra strano questo fatto, anche perché Nelson Mandela, prima di ricevere ufficialmente una personalità politica, controlla attentamente se essa sia al centro di eventi lontani dai suoi ideali e dell'esempio della sua vita. Abbiamo chiesto lumi ed ecco la pronta risposta (datata 21 aprile 2012) da parte del Centro Mandela:

Dear Messrs Malini and Zuinisi
Thank you for this communication. We are not aware of the City of Florence’s intention to award a prize to Mr Mandela. Very few awards are accepted by Mr Mandela these days, and all approaches that come through us are subjected to intense scrutiny.
Sincerely

Verne Harris
Head: Memory Programming
Nelson Mandela Centre of Memory
at the Nelson Mandela Foundation

Tel: +27-11-5475636
Fax: +27-11-7281111
www.nelsonmandela.org

[Cari Signori Malini e Zuinisi,/ grazie della vostra comunicazione. Non siamo a conoscenza dell'intenzione, da parte del Comune di Firenze, di premiare il Signor Mandela. Pochissimi riconoscimenti sono stati accettati da Nelson Mandela negli ultimi giorni e tutte le proposte in tal senso che lo raggiungono vengono scrutinate con estrema attenzione. Sinceramente,/ Verne Harris/ Direttore del Centro della Memoria presso la Fondazione Nelson Mandela]

Nessun ulteriore commento. Politica da discutere. Giornalismo da discutere.

 

Quesito: Quali sono i punti su cui si dovrebbe ancora meditare, riguardo alle “Linee guida”?

Roberto Malini: Sulla carta, è quasi tutto condivisibile, perché sottolinea quello che l'etica professionale e il buon senso dovrebbero già ispirare a ogni giornalista. Ripeto che il vero problema, in Italia, è la “vicinanza” fra media e istituzioni, che inducono il giornalista a un trattamento di riguardo nei confronti della figura istituzionale o del partito (anche quando commette azioni politiche riprovevoli), mentre, per esempio, i difensori dei diritti umani - se non collegati ad associazioni gravitanti attorno a organismi istituzionali - vengono spesso ignorati, travisati o censurati, proprio perché sono in grado di rivelare ciò che conoscono bene: la verità riguardo a eventi che toccano minoranze perseguitate! E purtroppo l'80% delle violazioni dei diritti umani sono commesse dalle istituzioni o comunque da organismi istituzionali. Non a caso gli human rights defenders difficilmente vengono consultati, persino in occasione di studi e documenti programmatici legati alle politiche sulle minoranze. A proposito delle linee guida, vi è un punto che andrebbe approfondito. In genere i governi, sempre in lotta contro il fenomeno migratorio, cercano di dissuadere attivisti e giornalisti dal pubblicare nomi, cognomi, foto e dati identificativi riguardanti profughi e richiedenti asilo. Da parte nostra, abbiamo ottenuto il rispetto dei diritti di questi esseri umani particolarmente vulnerabili, proprio diffondendo (con il loro consenso) i loro nomi. L'anonimato dei rifugiati è il migliore alleato di chi vuole deportarli nell'indifferenza del mondo (anche le autorità nazifasciste “suggerivano” alle associazioni di non diffondere i nomi degli individui soggetti a deportazione). Anche se i media di molti stati membri Ue seguono questa direttiva (l'anonimato), da parte nostra siamo convinti che - sotto l'aspetto umanitario - sia un errore e produca, attraverso il meccanismo delle deportazioni, molti più drammi umanitari di quelli che produrrebbe la diffusione dei nomi dei soggetti a rischio di deportazione, anche se in possesso dei requisiti per l'asilo politico o la protezione internazionale. Il Gruppo EveryOne alcuni anni fa subì molte critiche da parte di importanti organizzazioni umanitarie proprio per le sue strategie della trasparenza; oggi le stesse associazioni ci riconoscono di aver tracciato una strada virtuosa, che ha consentito di salvare molte vite umane (nel nostro sito www.everyonegroup.com molti casi di questo tipo curati da noi) e attualmente seguono quelle tracce e collaborano anche con noi, come nel recente caso del tanzaniano Eddy Cosmas, che ha avuto l'asilo nel Regno Unito da pochi giorni; ma i casi di questo tipo sono ormai - per fortuna – numerosi.

 

 

»» Linee-guida per l’applicazione di Carta di Roma [PDF]


Articoli correlati

  Iniziative/ Ravenna. Settimana contro il razzismo
  Una settimana di azione contro il razzismo a Viterbo
  Il razzismo nel calcio è un fenomeno ormai fuori controllo. Il caso dell'Inter
  Genova. Un episodio di razzismo che induce a riflettere
  Ravenna, cinema e diritti umani: a Roberto Malini il Premio “Dan Arevalos”
  Collettivo Scintilla. Sport e lotta
  Tre discorsi di Nelson Mandela
  Ravenna. Poesia, cinema e diritti umani per la Giornata dell'antirazzismo
  Roberto Malini. Estate tragica per i Rom in Italia
  Roberto Malini. Rom nel vortice dell'intolleranza
  Napoli. La via della tolleranza contro corruzione, razzismo e crimine organizzato
  EveryOne: Abbiamo tentato di proteggere Leonarda in Italia...
  Roberto Malini. Ancora uno sgombero a Nocera Inferiore. È pulizia etnica
  Rom a Milano. Appello internazionale per le famiglie colpite dal rogo di via Bonfadini
  Domanda di grazia al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per l'anziano Rom Toma Ciuraru, incarcerato senza colpa
  Roberto Malini. Il diritto... al campo
  Persecuzione ed espulsione di massa dei Rom in Italia
  Radicali Milano. Da domani parte la mobilitazione per il riconoscimento di Rom e Sinti
  Patrizia Garofalo. Al parroco di Cornegliano
  Radicali Sondrio in piazza a favore dei Rom e per il testamento biologico
  La violenza sulle donne Rom
  Il poeta Roberto Malini al Festival Internazionale di Poesia di Genova nel giorno che ricorda l'Olocausto dei Rom
  Rom in Toscana: repressione dell'arte, della musica e della poesia
  16 maggio 1944: Rivolta nello Zigeunerlager
  Bologna. Il giudice conferma detenzione per Brenda, mamma Rom
  Roberto Malini. Cornigliano e i Rom: ha prevalso l'odio
  Roberto Malini. Quanti amici dei rom, in Italia!
  Mauro Garofalo. Alla fine di ogni cosa, romanzo di uno zingaro
  Roberto Malini. La leggenda del Rom che denunciò la polizia
  Svizzera. Copertina razzista criminalizza il popolo Rom
  Parma. Carteggio Malini-Pizzarotti a proposito delle famiglie Rom
  Roberto Malini. Come è difficile difendere i diritti dei Rom!
  “Fermare le politiche anti-Rom in Italia”
  Roberto Malini. Perché il Comune di Milano vuole chiudere il campo Rom di via Idro?
  Rom e Gagi: abitare insieme la città
  Roberto Malini. Sgomberi: disumanità made in Italy
  Rom: per superare i campi serve il cervello, non le ruspe
  Il Rapporto ECRI denuncia l'intolleranza che in Italia colpisce Rom e Sinti
  Roberto Malini. Gli sgomberi di famiglie povere ed emarginate sono atrocità istituzionali
  EveryOne: Amnesty International è accanto al popolo Rom
  Il vento della poesia nelle corde dei violini
  “Via Rubattino n. zero”. Milano, 10-20 maggio 2010
  Primo Mastrantoni. Rom: Quando non si vuole risolvere un problema
  Il sindaco di Legnano sostiene la comunità rom della sua città
  Radicali Sondrio riprende la raccolta firme
  Roberto Malini. A cosa servono i Rapporti sui Rom?
  Pisa: dopo il drammatico sgombero dei Rom
  Erveda Sansi. Barò porrajmos e… altre storie “zingare”
  EveryOne Group. “No allo sgombero dell’insediamento Rom di Cornigliano”
  Roberto Malini. Festa della donna. Un pensiero alle Romnì
  Genova. Un altro ponte è crollato
  Contro la repressione giudiziaria dei cittadini indigenti che recuperano oggetti nelle discariche
  Roberto Malini. L’Italia che sgombera gli insediamenti di emergenza durante giorni di gelo
  Pesaro. “Hanno preso mio marito e sono rimasta sola”
  Gruppo EveryOne. Le ordinanze anti-Rom
  Milano. Neofascisti lanciano pietre contro i Rom di via Dione Cassio
  Immigrazione e rom. Il genocidio culturale del ministro Maroni?
  EveryOne Group. La “partita dell'antirazzismo” continuerà anche nel 2017
  Alberto Figliolia. Tiziana Maiolo e i Rom
  Roberto Malini. Combattiamo il razzismo, non i campi Rom!
  Milano. Prosegue l'incubo per la famiglia Covaciu, cui le autorità hanno strappato i quattro bambini
  Milano. Una maestra di via Rubattino: “Gli sgomberi? Nuova pulizia etnica”
  Vetrina/ Roberto Malini. Dal diario di Veta, bambina Rom
  Marianna Mascioletti. Addio a Paolo Pietrosanti, l'uomo della pioggia
  EveryOne: Roma, città chiusa ai Rom
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoLeggi i commenti [ 1 commento ]
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 71.0%
NO
 29.0%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy