Una foto scattata da Giulia che riprende la vera faccia del corteo contro l’inceneritore di Albano, e la storia del bambino coraggioso che salvò il paese mettendo il dito nella diga. Così vogliamo ripartire dopo l’increscioso episodio a conclusione di una manifestazione che aveva portato in piazza il più sano spirito della gente dei Castelli. È andata così, come predetto da tante prefiche per mestiere e come si voleva che andasse in altri (alti) siti. Che vogliamo farci, qualche ragazzotto in piena tempesta ormonale ha preso la rincorsa senza pensare che a bloccarla ci sarebbero stati i blindati e ci è andato a sbattere provocando, a quanto pare, un’azione di forza che ha avuto le risapute e riprovevoli conseguenze. Ma non vogliamo rifare la cronaca di un evento di cui si sta occupando chi di dovere, ma vogliamo raccontare una storia accaduta tanto tempo fa in Olanda e che in passato si apprendeva alle elementari.
Un ragazzino in prossimità della diga che proteggeva le terre e l’abitato dal vento e dalle onde del mare, sentì gocciolare l’acqua da qualche parte. Cerca e cerca scoprì una piccolissima falla nella diga e subito la otturò mettendovi un dito e così rimase gridando “Aiuto!”. Grida e grida restò alla fine svociato e tutto intirizzito, ma sempre col dito congelato a tappare il buco. “Non mi arrenderò – riuscì a dire a voce alta per darsi forza – ho quasi 10 anni e non mi arrenderò!”. Intanto si era fatto buio e il bambino cercò di coprirsi meglio col cappotto per resistere fino all’arrivo dei soccorritori che, ne era certo, notando la sua assenza lo avrebbero presto trovato. Le onde dell’alta marea si abbattevano sulla diga e il muro – tirato su dalla sua gente povera e operosa – poteva crollare da un momento all’altro e spazzare tutto, case fattorie animali e persone, come gli aveva spiegato suo padre, e il ragazzino teneva duro sapendo di essere il solo baluardo contro la rovina. Arrivò infine un uomo con una lanterna e chiese al bambino cosa ci facesse di notte sulla diga, e questi gli disse della falla e come la stesse arginando. “Resisti – gli disse l’uomo con la lanterna – vado a cercare aiuto”. Ma ecco già arrivare i parenti del ragazzo che si misero al lavoro con tutta la gente del luogo, subito accorsa. E ripararono la diga. Disse il padre al ragazzo: “Sei molto coraggioso e sono orgoglioso di te. Hai fatto la cosa giusta e ci hai salvato la vita”.
Accadde tanto tempo fa in Olanda, ma ogni giorno accade in ogni posto del mondo che qualche animo coraggioso salvi il paese mettendo il dito nella falla della diga.
Maria Lanciotti