Assistiamo ogni giorno agli infortuni e alle morti sul lavoro. Gli ultimi dati parlano, più di 500 morti solo nei primi sei mesi del 2006. nel 1994 è entrata in vigore la legge 626 sulla sicurezza e salute sui posti di lavoro. Ed è stata introdotta la figura del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e la salute, che viene normalmente individuato dalle rappresentante sindacali in accordo con i lavoratori. Dopo un breve corso di formazione si trovano a dover affrontare il problema delicato della sicurezza e la salute nei vari posti di lavoro, il rappresentante spesso si trova solo e soltanto con le proprie forse, e si trova a confrontarsi con i datori di lavoro, che tanti percepiscono sicurezza e salute dei lavoratori non come un investimento, ma purtroppo come un costo aggiuntivo che la legge impone.
Ma anche gli stessi lavoratori non capiscono a fondo la gravità e la grande importanza della tutela della propria vita, collaborano poco con il loro rappresentante, quando invece dovrebbero proprio loro alla base contribuire, con dei suggerimenti, proposte, idee, per far sì che migliori la loro sicurezza, e mettere al primo posto la salvaguardia della salute e della vita, e della prevenzione degli infortuni. La vita è un valore che deve essere messo al primo posto, datori di lavoro e dai lavoratori dipendenti, e da tutti. Purtroppo in molti lavoratori, e anche in tanti datori di lavoro, manca la cultura della sicurezza sul lavoro, cultura che andrebbe insegnata a partire dalle scuole elementari e poi in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Rivolgo un invito anche ai mezzi di comunicazione a dedicare più tempo, in televisione e radio con programmi mirati sulla prevenzione degli infortuni e per la salvaguardia della salute e della vita.
Poi, cari lavoratori sul posto lavoro, bisogna essere più protagonisti per la tutela dei propri diritti, per la tutela della propria salute, per la prevenzione degli infortuni, per la tutela della propria vita. 1) Cercando la collaborazione del sindacato e del rappresentante alla sicurezza. 2) Eleggere in tutti i posti di lavoro il rappresentante alla sicurezza, previsto dalla legge 626. 3)Superare tutte le paure che possono esistere. 4) Partecipare a corsi di informazione e formazione. 5) discutere possibilmente quasi tutti i giorni di sicurezza e di salute sui posti di lavoro.
Le organizzazioni sindacali devono tornare a parlare con forza del problema della sicurezza sui posti di lavoro, fare anche formazione integrativa ai propri rappresentanti alla sicurezza, e da includerla nei contratti, fare più assemblee con i lavoratori, informare, sensibilizzare, farsi sentire a fianco dei lavoratori, per favorire la partecipazione e dei loro suggerimenti. Poi nelle trattative con i datori di lavoro non accettare mai soldi in più in busta paga per i lavoratori a scapito della sicurezza, la vita non a prezzo.
Per i datori di lavoro andrebbero stabilite delle regole, che siano premiati chi garantisce più sicurezza, che ci sia stabilito un certificato di idoneità, e una specie di patente a punti. La sicurezza dei lavoratori deve essere considerata un investimento.
Gli ispettori delle direzioni provinciali del lavoro, e delle ASL, devono intensificare al massimo i controlli per far rispettare le leggi sulla sicurezza e salute sui posti di lavoro, più controllo anche sugli appalti e subappalti dei lavori.
Il governo faccia qualcosa subito per fermare queste stragi sui posti di lavoro, fare rispettare le leggi attuali, e stabilire anche nuove regole per combattere la flessibilità e la precarietà selvaggia esistente, promuovendo più stabilità e più sicurezza.
Per tutte le istituzioni comuni, province, regioni, ecc.: si facciano promotori di iniziative di prevenzione degli infortuni sui posti di lavoro!
Se tutti insieme prenderemo più coscienza, e ci metteremo più impegno, con più coraggio e responsabilità, e prendere di petto e con forza il dramma delle morti sul lavoro, e se punteremo sulla prevenzione, potremo dire di avere fatto la nostra parte per rendere i posti di lavoro più sicuri, di avere salvato delle vite, di avere fatto qualcosa per rendere la nostra società migliore, più giusta, con più diritti, più equa e solidale, e di aver contribuito con il nostro impegno a far mettere al primo posto nella scala dei valori, la vita.
Francesco Lena