Il leader cubano Fidel Castro ha detto che gli Stati Uniti stanno imponendo “la più brutale e pericolosa tirannia” che l'umanità abbia mai conosciuto. Inoltre ha criticato le “barbarie” che vengono commesse in quel paese e nelle nazioni europee contro i movimenti sociali, noti come “gli indignati”.
Gli Stati Uniti «impongono al mondo la più brutale e pericolosa tirannia che la nostra fragile specie abbia mai conosciuto» e «le precedenti attività» di quel paese e «dei suoi alleati» mettono in evidenza «tutte le malefatte commesse da loro e dai loro complici», ha scritto Castro in una Riflessione intitolata “Il mondo meraviglioso del capitalismo”, pubblicata lunedì 2 aprile sul Granma.
«Le città più importanti degli Stati Uniti e dell'Europa sono il teatro di continue battaglie campali tra i manifestanti e una polizia ben addestrata e attrezzata, munita di carri blindati e caschi, che somministra pugni, spintoni, pedate e gas lacrimogeni a donne e uomini, un comportamento violento che non risparmia neppure gli anziani», continua l'articolo. «Fino a quando potranno andare avanti simili barbarie?», si chiede Fidel Castro, 85 anni, ritirato dal potere dal luglio 2006 per motivi di salute.
L'ex Comandante ha aggiunto che «il mondo capitalista vive di feticci inutili come televisori da un milione di dollari, telecamere, auto di grossa cilindrata, imbarcazioni da nababbi, persino sottomarini privati». Fidel Castro ha terminato con ironia: «Il capitalismo, cari compatrioti, è una cosa davvero meravigliosa! La nostra colpa è quella di non fare in modo che ogni cittadino possieda un sottomarino privato».
Le considerazioni dell'ex leader maximo potrebbero essere anche condivisibili, se non provenissero da un personaggio compromesso con un potere politico che dal 1959 nega libertà di stampa, di pensiero, di associazione, di movimento, di iniziativa economica e che viola sistematicamente i diritti umani dei cittadini. Inoltre, quanto a repressione dei manifestanti, Cuba non è seconda a nessuno. Basti pensare agli arresti preventivi, alla persecuzione contro le Damas de Blanco, ai prigionieri politici e ai recenti scioperi della fame finiti tragicamente. L'ironia di Fidel Castro pare fuori luogo, a meno che non si tratti di un vaneggiamento senile.
Gordiano Lupi