La blogger Yoani Sánchez ha rilasciato un'intervista a Radio Martí sulla visita del Papa a Cuba. Ne riassumiamo in sintesi il contenuto: «Il governo cubano si sta giocando una carta sbagliata che avrà un costo politico molto alto. Non siamo più nel 1998, quando venne Giovanni Paolo II e riscosse molte simpatie per la sua storia di Papa e di uomo. Al tempo non esistevano ancora le nuove tecnologie, né i meccanismi di denuncia di cui disponiamo adesso. Gli eventi che si stanno vivendo a Cuba definiranno il ruolo della gerarchia cattolica nell'immediato futuro. I settori più critici della società civile ritengono che lo scudo protettore della Chiesa sia finito e che siamo nelle mani della polizia politica. Io continuo a sperare che Benedetto XVI possa chiarire bene la posizione della Chiesa, nel corso della messa e con parole chiare».
Yoani si riferisce alle dichiarazioni rese dal Papa a bordo dell'aereo diretto in Messico: «Oggi è evidente che l'ideologia marxista, così come è stata concepita, non corrisponde alla realtà. Dobbiamo costruire una società nuova, aperta a tutto il popolo, trovare nuovi modelli di sviluppo, con pazienza e in maniera costruttiva». Il Papa ha offerto l'aiuto della chiesa per una transizione pacifica a Cuba, aggiungendo che il procedimento richiederà pazienza ma anche molta determinazione.
Il governo cubano, d'altro canto, per voce del cancelliere Bruno Rodríguez, si è detto disponibile ad ascoltare i suggerimenti del Papa, ma non è disponibile ad accettare manipolazioni politiche.
Yoani Sánchez ha detto che seguirà il viaggio del Papa a Cuba tramite Twitter, fino a quando non le taglieranno la linea telefonica.
Gordiano Lupi