Oswaldo Payá, tramite un comunicato stampa del Movimento Cristiano di Liberazione ha dichiarato che la visita del Papa a Cuba non comincia sotto gli auspici della libertà.
«Il Partito Comunista obbliga i suoi militanti a seguire le messe che il Papa celebrerà a Cuba. Non solo, gli attivisti fungeranno da brigata repressiva organizzata con l'ordine di neutralizzare ogni espressione di libertà. La Sicurezza di Stato disporrà transenne per far sì che i credenti di ogni quartiere non possano muoversi liberamente ma solo sotto il controllo delle brigate del Partito Comunista.
Il regime sta proibendo ai dissidenti di recarsi alle messe. All'Avana e Santiago esiste uno stato d'assedio non dichiarato. Il regime teme il popolo e vuol dimostrare che è il Partito Comunista e non la Chiesa a riempire le piazze. Temono che i cubani incontrino liberamente Benedetto XVI, ma non potranno evitare che i loro cuori e le loro menti entrino in contatto con la verità che li renderà liberi!»
Il nuovo secolo ci mette di fronte alla stranezza di un Partito Comunista che obbliga i suoi iscritti ad andare a messa, certo con finalità repressive, ma pure questo è un segno dei tempi.
Gordiano Lupi