La bella idea la sfornò Piero Marrazzo, ex governatore del Lazio e commissario straordinario per la gestione dei rifiuti, che scelse il comune di Albano per la costruzione del quarto impianto d’incenerimento, altrimenti detto termovalorizzatore.
Questo nel 2006. L’idea fu raccolta da tanta altra brava gente fra cui un Grande Imprenditore già operativo sul territorio dai lontani anni ’70. Se producesse cioccolatini e maccheroni il Grande Imprenditore avrebbe fatto tutti felici, il suo giro di affari abbraccia tutti i Continenti, ma altra è la materia di cui si occupa: monnezza che produce monnezza. La formula è collaudata e vincente: si punta all’emergenza rifiuti e poi s’impone la soluzione che è peggiore del male. Fra la macchina infernale e la costruzione del nuovo inceneritore di Albano, il Coordinamento NoInc che non si arrende e porta avanti la sua civilissima battaglia legale autofinanziandosi da anni. Crede e vuole continuare a credere nella Giustizia, nell’equità del Consiglio di Stato che deve emettere la sentenza definitiva. E intanto si vive all’erta, dormendo con un occhio solo.
Maria Lanciotti