PAESAGGI,
OGGETTI e SOGGETTI
Giovanni Cerri - Fuelpump
Dal 24 marzo al 21 aprile 2012
Inaugurazione: sabato 24 marzo, ore 18
GALLERIA BERGA
Contrà Porton del Luzzo 16 – Vicenza
www.galleriaberga.it
Orari: dal martedì al sabato ore 16:30-19:30
La nuova mostra organizzata dalla Galleria Berga vedrà esposti i lavori più recenti di due artisti milanesi: Giovanni Cerri (Milano, 1969) e Fuelpump (Fabio Valenti - Cantù, 1967).
La pittura di Giovanni Cerri ruota intorno al tema della città, interpretato secondo composizioni essenziali e metafisiche, per il senso di sospensione ed estraniamento che caratterizza le inquadrature e gli scorci di periferie immaginarie. Prospettive che indagano orizzonti lontani, muri e relitti di fabbriche dismesse, rotaie che si perdono in lande desolate. Una luminosità quasi surreale irradia questi paesaggi urbani caratterizzati da una spazialità giocata su pochi elementi evocativi e simbolici.
Giovanni Cerri è nato nel 1969 a Milano, dove vive e lavora. Figlio d’arte del pittore Giancarlo Cerri, dal 1987 espone in mostre personali e rassegne in Italia e all'estero (Canada, Cina, Croazia, Turchia, USA, Francia, Germania). Nel 2011 è presente alla Biennale di Venezia, Padiglione Italia Regione Lombardia, a cura di Vittorio Sgarbi. La Galleria Berga ha ospitato la sua personale “Il regno” dal 29 ottobre al 10 dicembre 2011.
Fuelpump inventa uomini-macchina, figure antropomorfe con innesti vegetali, volti “meccanici” dove ingranaggi, viti, bulloni e circuiti sostituiscono ossa, vene, capillari e arterie. La sua pittura è giocata su colori vivaci, dove il soggetto o l'oggetto protagonista emerge solitamente da uno sfondo a campitura piatta, come una “quinta teatrale” che racchiude uno spazio scenico surreale e, per certe assonanze con la pittura nordica, da intendersi modernamente gotico.
Fuelpump (Fabio Valenti) nasce a Cantù (Co) nel 1967. Dopo aver concluso l'Accademia di Belle Arti di Brera nel 1990, inizia parallelamente all'arte, l'attività di creative designer, che lo porta a conoscere per motivi lavorativi, ambienti particolari dal punto di vista tecnologico e meccanico. L'attività artistica e quella lavorativa vengono tenute per lungo periodo ben separate, finché nel 1997 decide di firmare le sue opere con lo pseudonimo “Fuelpump”, dopo aver realizzato un particolare dipinto in cui le esperienze lavorative si uniscono all'arte, dando il via a un pensiero modulare dell'uomo con l'ambiente circostante.