Notizie che potrebbero essere contrastanti. Il Censis ci informa che “il senso della famiglia” è il valore più importante per gli italiani, che sono diminuite le coppie coniugate con figli, mentre sono aumentate quelle non sposate, sempre con figli. Evidentemente il legame stretto tra famiglia e matrimonio non regge più. Salta uno dei cardini di chi sosteneva che per avere una famiglia occorreva sposarsi. Il matrimonio è un contratto, la famiglia è un insieme di individui, e questa considerazione fa sempre più parte del modo di sentire degli italiani.
Il Parlamento europeo invita a regolamentare l'unione tra persone dello stesso sesso. Si dirà che la famiglia è composta da persone di sesso diverso finalizzata alla procreazione. Facile rispondere che per procreare non occorre essere sposati né costituire una famiglia. La famiglia è un fatto naturale, obietterà qualcuno.
Non è così. La famiglia non è né un fatto naturale né universale, poiché se così fosse la sua definizione non dovrebbe variare nel tempo e nello spazio: la certezza dell'istituzione famiglia, cioè dell'insieme di un uomo di una donna e dei relativi figli, formalizzata dal matrimonio, dovrebbe essere condivisa da tutto il gruppo umano come legge di natura che escluda la possibilità che ve ne siano altre. Gli studi effettuati su diverse popolazioni, nella metà del secolo scorso, dimostrarono il contrario.
Insomma, niente è naturale, necessario, biologicamente fondato nell'istituzione familiare. La famiglia è un fatto culturale non naturale, ma qualcuno vuol farci credere diversamente.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc