Decine di ragazzini che seguivano la moda “emo” sono stati torturati, picchiati e lapidati nei giorni scorsi in Iraq per questa loro scelta che non è solo estetica e musicale (la musica “emo” è un sottogenere del punk), ma anche uno stile di vita, ispirato a un sentimento di malinconia esistenziale. Additati dai Mullah quali “nemici di Dio” i giovanissimi iracheni sono stati giustiziati nelle strade dalle stesse bande di miliziani sciiti, le “Brigate della rabbia”, che perseguitano gay, lesbiche e liberi pensatori.
Il Gruppo EveryOne ha inviato una denuncia all'Alto Commissario Onu per i Diritti Umani, al Commissario Ue per i Diritti Umani e alle autorità irachene affinché gli assassini siano arrestati e processati e nel frattempo i giovani “emo” vengano tutelati dalle autorità contro la barbarica caccia all'uomo che i religiosi hanno scatenato contro di loro.
Roberto Malini
Gruppo EveryOne