Confrontate gli Statuti dei vostri Comuni, Comunità Montane e Province per vedere cosa dicono riguardo agli “istituti di partecipazione popolare”
L'art. 1 della Costituzione afferma che «La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione».
Le forme di sovranità previste sono quindi due:
1. Democrazia Rappresentativa: l’espressione del Parlamento (art. 55 Cost.) e degli Enti Locali (artt. 114 e seguenti della Costituzione)
2. Democrazia Diretta: l’espressione dei cittadini al di fuori delle rappresentanze elette (artt. 48, 56, 58, 50, 71, 75 e 138 Cost.)
La vera democrazia si realizzerà solo con entrambe queste due forme, le cui derive sono da una parte l’oligarchia e dall’altra il populismo. Il popolo, in quanto sovrano, ha il diritto di esigere trasparenza, esercitare il controllo e scegliere quando delegare le decisioni alle rappresentanze elette e quando invece decidere da sé mediante gli strumenti di democrazia diretta previsti dalla nostra Costituzione. Chi ha il potere legislativo ha anche l'obbligo di rispettare e attuare la Costituzione italiana e non deve quindi ostacolare gli strumenti di democrazia diretta ivi previsti. Nella Costituzione, all’Art. XVIII delle disposizioni finali si legge infatti: «La Costituzione dovrà essere fedelmente osservata come Legge fondamentale della Repubblica da tutti i cittadini e dagli organi dello stato».
Per favorire l’incontro tra la democrazia rappresentativa e la democrazia diretta in un dato territorio, si dovrebbero creare gruppi di cittadini consapevoli, che sensibilizzino la cittadinanza prima e gli amministratori locali poi sulla necessità di migliorare gli Statuti e i Regolamenti degli enti locali. È in questi documenti infatti che viene prevista e regolamentata la partecipazione popolare.
E in provincia di Sondrio? Sul sito istituzionale di tutti gli enti locali dovrebbe essere pubblicato lo Statuto. Esempi di Statuto li trovate qui:
» STATUTO DEL COMUNE DI DELEBIO
» STATUTO DELLA COMUNITÀ MONTANA VALTELLINA DI MORBEGNO
» STATUTO DELLA PROVINCIA DI SONDRIO
Nello Statuto sono previste forme di consultazione della popolazione, nonché procedure per l’ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati, dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi. Possono essere previsti referendum consultivi anche su richiesta di un adeguato numero di cittadini, su materie di esclusiva competenza locale. Negli Statuti degli enti locali potrebbero essere previsti anche i referendum propositivi e abrogativi, poiché il Testo Unico sugli enti locali (la legge n. 267/2000), parla genericamente di “referendum” e non di “referendum consultivi” (come la legge 142/1990).
La legge 267 del 2000 stabilisce che gli enti locali devono dotarsi di regolamenti attuativi degli organismi di partecipazione:
«Nel rispetto dei principi fissati dalla legge e dello Statuto, il Comune e la Provincia adottano regolamenti nelle materie di propria competenza ed in particolare per l’organizzazione e il funzionamento delle istituzioni e degli organismi di partecipazione…»
Se oggi il vostro Comune o Provincia non ha ancora un regolamento attuativo sugli istituti di partecipazione forse può anche significare che ai cittadini di un determinato territorio non interessa molto partecipare. Senza con questo voler escludere le responsabilità degli enti locali.
Per chi volesse approfondire l’argomento consiglio il blog di Paolo Michelotto, dove si legge:
Il nostro sogno è di far partecipare attivamente i cittadini alle discussioni e alla definizione delle decisioni delle loro comunità superando la fase del puro ascolto di ciò che, spesso, decideranno gli amministratori eletti. In altre parole vogliamo che si passi da un cittadino che si limita a votare ogni cinque anni lamentandosi però in continuazione di come vanno le cose, ad un cittadino che si informa, discute e poi vota consapevolmente o partecipa ad eventi in cui diventa protagonista.
Luca Vitali