Il dottor Jiménez Vega (foto), sospeso dalla pratica della medicina per aver protestato con le autorità governative in merito ai ridicoli stipendi pagati al personale sanitario, si è dichiarato in sciopero della fame.
I medici cubani che fanno capo al blog Medicina Cubana hanno emesso un comunicato nel quale confidano che sorga un forte movimento di opinione per consentire al dottor Jiménez di essere reintegrato al lavoro, dopo 6 anni di sospensione senza stipendio. Il dottor Jiménez ha scritto al Ministro della Salute Pubblica, Dr Roberto Morales Ojeda, dove afferma: «Mi dichiaro in SCIOPERO DELLA FAME e andrò avanti sino alla morte se non saranno accolte le mie rivendicazioni». In sintesi, il medico chiede di essere reintegrato nel posto di lavoro, lui e il collega Rodolfo Martínez Vigoa, ma anche che sia consegnato al Dr Alfredo Felipe Valdés, cittadino cubano esiliato a Málaga, Spagna, il suo titolo universitario legalmente conseguito.
«Mi dichiaro in sciopero della fame, in pieno uso delle mie facoltà mentali, in buono stato di salute, senza alcuna patologia che potrebbe causare la mia morte nei prossimi tre o quattro mesi. Per cui dichiaro responsabile il Ministro della salute Pubblica, il Partito Comunista di Cuba e il Governo Cubano della mia eventuale morte e delle conseguenze negative che deriveranno dallo sciopero. Sono pienamente cosciente del passo che sto compiendo e della gravità del mio gesto. Porterò avanti lo sciopero della fame nel Parque Martí di Guanajay, davanti al Policlínico Comunitario, che è stato il mio ultimo posto di lavoro. Me ne andrò da quel luogo solo se verrò arrestato dalla polizia o dalla Sicurezza di Stato. Informerò la stampa e chiunque voglia sapere tramite Ciudadano Cero, Twitter e il mio telefono mobile 5358200251», ha concluso.
Gordiano Lupi