Secondo me una questione democratica fondamentale per un Pubblica Amministrazione moderna e trasparente è trovare canali per informare sempre meglio i cittadini sul proprio operato. Perché? Sia per migliorare la trasparenza che per permettere ai cittadini di farsi un’opinione obiettiva, basata su informazioni reali. Parlo di “informazione”, non di “comunicazione” o di “interazione” (i quali termini indicano forme più evolute di informazione e prevedono anche uno scambio e una interazione fra le persone).
Già dall’inizio dello scorso anno l’obbligo della semplice informazione “istituzionale” di una Pubblica Amministrazione (Comune, Comunità Montana, Provincia…) può dirsi assolto pubblicando con continuità sul sito istituzionale le delibere di Giunta, di Consiglio, i regolamenti, le determine dirigenziali (meglio per esteso e non con liste riassuntive); tutto ciò che prima veniva affisso in formato cartaceo al vecchio Albo Pretorio. L’Albo Pretorio online, obbligatorio per legge dal 2011, permette a tutti gli interessati (compresi gli anziani, i disabili, coloro che non possono recarsi ogni giorno in sede ad orari prestabiliti a consultare l’Albo Pretorio) di conoscere ed informarsi sull’attività delle Pubbliche Amministrazioni direttamente da casa, collegati ad un PC. Un passo ulteriore, non obbligatorio ma molto utile, sarebbe che tutte le Amministrazioni Pubbliche iniziassero ad informare in tempo reale i cittadini, anche tramite il proprio sito internet, sul lavoro delle commissioni, sullo stato dei lavori e dei servizi di pubblica utilità, sulle pubbliche novità, sugli eventi, ecc.
La “comunicazione” e l’“interazione” con i cittadini sono da sempre questioni più difficili da gestire, e non solo con gli strumenti informatici! Le Pubbliche Amministrazioni possono scegliere di “ritornare” a interagire come una volta, promuovendo assemblee su tematiche di pubblico interesse, o con un foglio informativo a cadenza periodica, ma anche di utilizzare con criterio alcune opportunità messe a disposizione delle moderne tecnologie di rete, compresi i social network. Le tematiche relative alla comunicazione e all’interazione con i cittadini secondo me andrebbero ulteriormente rielaborate all’interno delle Pubbliche Amministrazioni (magari costituendo apposite commissioni permanenti), rese trasversali agli assessorati e alle commissioni, e sfociare in un Piano organico della Comunicazione. Piano che dovrebbe essere reso pubblico, in modo che i cittadini possano valutare la rispondenza e la coerenza tra quanto dichiarato e quanto effettivamente praticato dalle P.A. in fatto di comunicazione e interazione con i cittadini.
Anche le recenti disposizioni legislative di questi ultimi anni possono essere di aiuto. Solo per fare due esempi possiamo citare il Nuovo Codice dell’Amministrazione digitale e la legge n. 150/2000 che disciplina le attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni.
Luca Vitali