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Luca Vitali. “Radici”: un cortometraggio con foto animate 
Esperienza di educazione ai media. 3
02 Marzo 2012
 

L’attività di video

 

Il primo acquisto importante al Centro Diurno disabili di Nuova Olonio è stata la videocamera digitale. La tradizione del servizio non era nuova all’utilizzo della videocamera (analogica) per riprendere e documentare momenti di festa o le vacanze ai monti o al mare. Per questo motivo si sono accumulate circa 50 cassette VHS che però per lunghi anni sono state messe nel dimenticatoio. Molto tempo abbiamo dedicato in seguito (nella consapevolezza della funzione terapeutica del video per la ricostruzione della storia personale dei ragazzi) a guardare e riguardare questi reperti quasi storici, girati con una vecchia e ingombrante videocamera VHS (di quelle che mettevi la cassetta, registravi, la toglievi e la mettevi subito nel videoregistratore). Molti ragazzi avevano ancora i capelli, o avevano 20 chili in meno, o camminavano ancora… Molti ragazzi frequentano il servizio da 20, 25 o anche 30 anni, e il rivedersi con molti anni in meno li ha emozionati molto. La catalogazione e l’inventario di queste videocassette ha impegnato per un po’ di tempo alcuni ragazzi abili nella scrittura al computer.

La videocamera digitale era stata acquistata espressamente per essere collegata al computer e consentire l’acquisizione e il montaggio dei futuri video. L’attività che avevo in mente non era, o non era soltanto, come in passato, la semplice documentazione della vita al centro ma la creazione, assieme ai ragazzi, di qualche cortometraggio vero e proprio con loro come protagonisti in tutte le principali fasi di produzione: sceneggiatura, ripresa, scenografia, montaggio. Al computer è stata aggiunta in seguito una scheda apposita per consentire di interfacciarlo alla videocamera; è stato anche installato un semplice software di montaggio.

Il successivo acquisto è stato un televisore con videoregistratore incorporato per permettere di collegarvi la videocamera e svolgere alcuni giochi video con i ragazzi. Con la videocamera montata sul cavalletto e collegata al televisore i ragazzi hanno potuto apprendere alcuni semplici concetti video come l’inquadratura, i campi e i piani e sperimentare di persona l’utilizzo delle strumentazioni (collegando le apparecchiature, facendo carrellate e zoom con la videocamera…) o facendo semplici giochi di ruolo (regista, aiuto regista, attore, ciakista).

 

L’attività di fotoritocco e i calendari

 

Contemporaneamente all’acquisto della videocamera è arrivata la fotocamera digitale, con la quale abbiamo iniziato a documentare meglio ed in tempo reale le attività svolte al CDD. Con l’aiuto del PC abbiamo fatto esperimenti di fotoritocco, di deformazione di immagini, di creazione di fumetti con foto, “balloon” e didascalie. Negli ultimi anni abbiamo iniziato anche a creare un calendario annuale. I calendari avevano un tema conduttore e dovevano ritrarre per nostra scelta tutti i ragazzi del CDD (non solo i più abili). Le difficoltà incontrate in questi lavori sono state ad esempio: convincere alcuni ragazzi a mettere i vestiti, trasportare i ragazzi in carrozzina nei luoghi prescelti per la fotografia, mettere in posa tutti i componenti del gruppo e farli stare fermi, cercare di non far apparire nelle foto le disabilità evidenti.

 

 

Storia del cortometraggio Radici

 

La ideazione del cortometraggio Radici si situa all’incrocio fra l’attività di computer (con l’attività di fotoritocco e la creazione dei calendari) e l’attività di video e cortometraggio, che già da alcuni anni svolgiamo al CDD. Posso sintetizzare il percorso che ci ha portati al prodotto finale in 10 fasi.

 

Prima fase: inventare una storia

La storia è stata inventata partendo dai personaggi principali che si trovavano nella foto di famiglia (che era una foto di copertina del calendario) e scegliendo di raccontare la storia dal punto di vista della persona più giovane. Questa (che nella foto è ancora bambina e si trovava in braccio alla zia), divenuta ormai anziana rievoca i bisnonni Adolfo e Lucia, i nonni Giorgio e Sonia, il papà e la mamma, gli zii e altre persone e situazioni della sua infanzia.

 

Seconda fase: scegliere le fotografie

Sono state scelte insieme ai ragazzi almeno 30 fotografie che potevano essere utili per dare corpo alla storia e che ritraevano ogni ragazzo del CDD almeno una volta. Le foto sono state ordinate in vari modi, alcune sono state scartate ,ed è stato scelto poi l’ordine secondo noi migliore nel quale dovevano comparire.

 

Terza fase: scrivere la sceneggiatura

Abbiamo quindi inventato e messo per iscritto il racconto della protagonista, tagliandone poi alcune parti, limandone altre, in modo che la voce narrante fosse ben accompagnata dalle immagini fotografiche. Questo per creare attraverso la sincronia tra parlato e immagini la sensazione di un ricordo ad occhi aperti, una rievocazione (flashback) fatta dalla protagonista ormai anziana.

 

Quarta fase: dare un senso alla storia

Con l’aiuto di alcune frasi tratte dalla canzone “Radici” di F. Guccini, inserite all’inizio, a metà racconto e alla fine, in sovrimpressione alla foto di famiglia, abbiamo dato uno spessore filosofico, un senso compiuto alla storia, cercando di trasmettere il valore della casa e delle radici nella civiltà contadina di un tempo.

 

Quinta fase: costruire lo storyboard

Con l’aiuto di un semplice schema abbiamo messo per iscritto le varie scene (ogni foto corrispondeva ad una scena): foto, testo, titoli e musica. Per la colonna sonora, oltre alla canzone già citata, abbiamo trovato delle musiche d’ambiente, ascoltando la quale si aveva la sensazione di essere nel presente del racconto (attraverso il rumore della pioggia e dei tuoni) e al tempo stesso in un tempo lontano (attraverso il canto degli uccelli e il sottofondo musicale). Nella costruzione dello storyboard eravamo già immersi nella rappresentazione visiva e filmica del racconto, per cui abbiamo inserito anche le future dissolvenze e i “movimenti macchina” virtuali da fare successivamente attraverso un software per animare le fotografie e farle corrispondere sempre meglio alla visione soggettiva della protagonista.

 

Sesta fase: animare le singole fotografie

Partendo dalle indicazioni dello storyboard, attraverso il computer e un software particolare abbiamo innanzitutto creato il movimento di ogni singola foto, animandola e salvandola poi come file video.

 

Settima fase: importare tutti i video nel software di montaggio

È stato utilizzato un software per eseguire il montaggio del filmino. Tutti i file video precedentemente creati a partire dalle fotografie sono stati importati e ordinati sulla timeline (linea del tempo) del programma. Tra un video e l’altro è stata inserita una dissolvenza incrociata. La fotografia della famiglia è stata utilizzata come sfondo semitrasparente (per evocare un ricordo lontano e sbiadito) per tutti i titoli in sovrimpressione. Terminato il montaggio della parte video siamo passati alla colonna sonora da mettere sotto i titoli iniziali, centrali e finali (è stato scelto l’inizio, la parte musicale della canzone “Radici”, che è stato ripetuto ugualmente in tutte e tre le fasi). Successivamente abbiamo inserito la musica d’ambiente in sottofondo per il resto del filmino.

 

Ottava fase: inserire il racconto della protagonista

La registrazione del racconto fatto in prima persona dalla protagonista è creato a parte, in un’aula isolata dai rumori esterni. Un’educatrice si è offerta di leggere il testo tutto di seguito cercando di immedesimarsi nel personaggio per dare la giusta intonazione, mentre con la videocamera è stato registrato il tutto. L’audio è stato poi importato nel PC e nel programma di montaggio. È stato successivamente tagliato in vari clip, posizionato sulla timeline nei punti giusti e sincronizzato con le clip video.

 

Nona fase: esportazione

Il filmato finito è stato trattato in vari modi per poter essere adattato ai vari supporti: VHS, CD-rom, DVD video.

 

Decima fase: pubblicizzazione del prodotto

Il video finale è stato utilizzato, insieme agli altri cortometraggi da noi prodotti, per mostrare nelle scuole, negli oratori, e per regalare ai genitori dei ragazzi e a tutte le persone interessate.

 

Chi fosse interessato al video Radici lo potrà trovare sul sito www.casamadonnadellavoro.it nella sezione “video”. Nella sezione “calendari” invece potrà trovare le foto artistiche dei calendari che abbiamo creato in questi anni.

Buona visione!

 

Luca Vitali


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