Sotto la pressione nonviolenta dei Radicali per la nomina del Garante regionale dei bambini previsto dalla L.R. 30 marzo 2009, n. 6, l'Assessore alla famiglia della Regione Lombardia getta la maschera: cancella la legge istitutiva e carica di nuove pesanti incombenze il già traballante Difensore civico regionale, senza risorse aggiuntive
Dal Natale 2011 prosegue il pressing dei radicali per la nomina del Garante regionale dell'infanzia e dell'adolescenza previsto dalla l.r. 20 marzo 2009, n. 6. I radicali denunciano lo stato di illegalità in cui versa la Regione Lombardia, inadempiente da 30 mesi rispetto alla sua stessa legge e su un tema così rilevante come la tutela attiva dei diritti dei bambini e una maggior protezione nei loro confronti, soprattutto i bambini non accompagnati e quelli allontanati dalle famiglie d'origine.
L'iniziativa dei radicali ha convinto la Commissione III, a partire dalla Presidente Margherita Peroni (PdL - foto), che non era dignitoso attendere oltre e che occorreva sollecitare la Giunta con una Risoluzione per farle licenziare subito il Regolamento di sua competenza – quello che doveva essere licenziato 30 mesi fa – senza il quale il Consiglio regionale non poteva procedere alla nomina.
Prima c'è stato il tentativo maldestro dell'Assessorato alla famiglia non solo di condonarsi il ritardo, ma di prendersi altri sei mesi di tempo per licenziare il Regolamento, tentativo sventato per lo sciopero della fame del Portavoce di Radicalmente Nonni, Lucio Bertè, iniziato il 12 febbraio. Poi nella seduta della III Commisione del 23 febbraio, che doveva approvare la Risoluzione rivolta alla Giunta, è arrivata invece la comunicazione ufficiale che dalla Giunta era pervenuto il progetto di legge n. 0146 (“Misure per la crescita, lo sviluppo e l'occupazione”) che riguarda una miriade di modifiche di legge sulle materie più svariate e in fondo a queste, a sorpresa, l'attribuzione al Difensore regionale, tra le innumerevoli competenze che già lo schiacciano, anche quella delicatissima e gravosissima del Garante regionale dell'infanzia e dell'adolescenza e l'abrogazione della legge del 2009 che lo aveva istituito come organo indipendente, eliminando anche le risorse necessarie per farlo funzionare.
La Presidente Peroni, interpretando il disappunto pressoché unanime della Commissione, ha chiesto un tempo breve per tentare di convincere la Giunta a fare marcia indietro.
Si è poi rivolta a Lucio Bertè, presente tra il pubblico, chiedendogli – sulla base di questo impegno - di interrompere lo sciopero della fame. Lucio Bertè ha aderito alla richiesta sospendendo lo sciopero della fame fino alla seduta di mercoledì prossimo, 29 febbraio 2012.
Radicalmente Nonni
Comitato di nonne e nonni nonviolenti
per la riforma della giustizia minorile civile
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