Praga, 22 febbraio 2012 – Mettere in gabbia delle persone è una grossa violazione delle leggi internazionali sui diritti umani. Invece continua ad essere considerato una “cura” per i pazienti psichiatrici nella Repubblica Ceca.
La Rete Europea degli Utenti, Ex-utenti e Sopravvissuti alla Psichiatria (ENUSP), ha appreso che una donna si è suicidata in un letto/gabbia nella clinica psichiatrica di Dobřany vicino a Plzeň.
Secondo le cronache della Stampa ceca, la donna di 51 anni si è impiccata nella gabbia la mattina del 20 gennaio 2012. Vi era stata rinchiusa alcune ore prima dopo essere stata dichiarata “agitata”. Lo staff era al corrente del fatto che aveva una storia di autolesionismo.
Una telecamera di sicurezza sopra la gabbia ha trasmesso in continuazione immagini all’infermeria, ma nessuno intervenne nel momento in cui la donna si tolse la vita. Un rapporto della polizia ha escluso che potesse trattarsi di un delitto.
Ma l’attivista locale e membro del direttivo di ENUSP Michal Caletka afferma che la morte della donna ha messo in luce gli abusi estremi e le negligenze sopportate dalle persone negli ospedali psichiatrici cechi:
«Ha fatto un buco nella rete, grande abbastanza per spingervi la propria testa… Ovviamente nessuno la stava guardando e come di consueto, nessuno ne è responsabile… non so quanto tempo ci vuole per fare un buco come quello e soffocarvisi, ma penso abbastanza a lungo per poterci fare caso attraverso la videocamera…»
Caletka, lui stesso un sopravvissuto alla gabbia psichiatrico, ha detto che persone che stanno male, vengono solitamente pesantemente drogate con gli psicofarmaci, legate ai letti e messe in isolamento. Il contatto con lo staff è minimo. Non esiste supervisione pubblica.
«La reclusione e la sovra-medicazione sono pratiche piuttosto comuni… I pazienti vengono lasciati a se stessi per a maggior parte della giornata. A chi interessa?»
Secondo le ricerche di ENUSP, in anni recenti almeno altre cinque persone hanno trovato una morte “imprevista, innaturale e violenta” mentre erano rinchiuse nelle gabbie dei reparti psichiatrici cechi. Nel 2006 la trentenne Vera Musilova è stata trovata morta in una gabbia dell’ospedale Bohnice di Praga, dopo che si era soffocata nelle sue stesse feci. Era stata dentro una gabbia continuamente per due mesi ed era nuda, deidratata e sporca, con la testa rasata. Una recente sentenza emessa dalla Corte di Appello sostiene che l’ospedale non aveva il dovere morale di chiedere scusa alla madre della donna, per come la figlia era stata trattata.
VITE NON DEGNE DI ESSERE VISSUTE
Gabbie di rete e altri strumenti di contenzione rimangono legali e in uso per le “cure” psichiatriche in tutta la Repubblica Ceca, malgrado le pesanti critiche mosse da parte della comunità internazionale per i diritti umani.
La Commissione Europea, le Nazioni Unite, il Consiglio d’Europa e i sopravvissuti alla psichiatria hanno condannato queste risposte barbariche alle persone in crisi. L’autore J.K. Rowling ha fatto appello perché queste gabbie vengano messe al bando, dichiarando che questa pratica è tortura.
Nonostante le false promesse di cessare l’uso delle gabbie, nel periodo dell’accesso nell’Unione Europea, la Repubblica Ceca disattende apertamente i suoi doveri di legge internazionali quando si tratta di pazienti psichiatrici.
Il paese ha ratificato diversi trattati delle Nazioni Unite sui diritti umani, che proibiscono la tortura. Questi includono la Convenzione dei Diritti Umani delle Persone con Disabilità (CRPD). La CRPD, designata a proteggere i diritti delle persone nelle strutture psichiatriche, affermano:
«Nessuno deve essere soggetto alla tortura o a trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti».
ENUSP è consapevole che è stato tradito e ci si è beffati quotidianamente di questo diritto dentro le strutture psichiatriche, sia nella Repubblica Ceca che altrove. Dopo la morte di Dobrany, psichiatri prominenti, incluso il capo del “Trattamento Protettivo” dell'Ospedale Bohnice di Praga, Jiri Svacm, hanno dichiarato che «le gabbie sono una delle forme più lievi di contenzione». Ha detto che lo staff farà ricorso a tecniche più severe, se i letti-gabbia verranno banditi.
APPELLO ALL'AZIONE
L’utilizzo dei letti-gabbia viola qualsiasi aspetto dei diritti umani e della dignità; è grottesco, degradante ed è tortura.
Il danno alla persona umana, che risulta da questo atto di tortura, non può essere valutato.
ENUSP è estremamente preoccupata di questa grossa violazione dei diritti umani e della dignità che sta avendo luogo in questo momento nei reparti psichiatrici della Repubblica Ceca. Come il Commissario dei Diritti Umani Thomas Hammarberg ha detto l’anno scorso: «C’è un’atmosfera di impunità che circonda queste violazioni».
Esortiamo la comunità internazionale ad agire e a spedire messaggi al Primo Ministro Ceco a al Ministro della Salute.
MESSAGIO FAC-SIMILE
I am shocked and outraged by the recent death of a woman locked in a caged bed at Dobřany psychiatric clinic near Plzeň.
I demand that the Czech government immediately bans and removes all caged (metal and netted)beds in psychiatric hospitals and any other treatment settings in the Czech Republic
I demand that the Czech government immediately bans all violent, forced and non-consensual psychiatric procedures, which are a replacement for real care. These procedures includes bed strapping, solitary confinement, and drugging,detention and institutionalisation against a person’s will. None of these practices are acceptable alternatives.They are human rights violations according to the UN Special Rapporteur for Torture and the UN Committee on the Convention on the Rights of Persons with Disabilities. They must stop.
Signed,
Country:
[Sono shockato e indignato dalla recente morte di una donna rinchiusa in una gabbia-letto della clinica psichiatrica di Dobrany, vicino a Plzen.
Chiedo che il governo ceco bandisca e rimuova immediatamente tutte le gabbie-letto (sia metalliche che di rete) negli ospedali psichiatrici e in qualsiasi altro ambiente nella Repubblica Ceca.
Chiedo che il governo ceco bandisca immediatamente tutte le procedure psichiatriche violente, coercitive e non-consensuali. Queste procedure includono la contenzione tramite legatura al letto, l’isolamento e la somministrazione di psicofarmaci, dell’elettroshock e della detenzione contro la volontà della persona. Queste sono violazioni contro i diritti umani ai sensi dello Special Rapporteur delle Nazioni Unite sulla Tortura e del Comitato delle Nazioni Unite sulla Convenzioni dei Diritti delle Persone con Disabilità e devono cessare.
Firmato:
Paese: ]
Spedite per favore i vostri messaggi al seguente indirizzo:
Ministro della Salute della Repubblica
E-Mail mzcr@mzcr.cz PO Box 81, Palacky ul. 375/4.128 01 Prague 2, Czech Republic
La Rete Europea degli (ex)-utenti e sopravvissuti alla psichiatria (ENUSP) è l’unica rete indipendente di livello europeo, di utenti e sopravvissuti dei servizi psichiatrici. I nostri membri sono organizzazioni ed individui di 39 paesi, sia di livello nazionale che regionale, uniti nella lotta per i diritti umani e l’auto-determinazione. Oltre a mantenere una rete di supporto in tutta Europa, Enusp ha fatto campagne durante gli ultimi diciannove anni, per porre fine ai trattamenti discriminatori e gli abusi sugli utenti e sopravvissuti alla psichiatria, e implementa le alternative possibili nella comunità. I nostri sforzi aiutano a mostrare i trattamenti psichiatrici come una delle maggiori violazioni ai diritti umani, che deve essere trattato attraverso i cambiamenti della legge pubblica e la politica. Siamo consulenti della Commissione Europea, le Nazioni Unite a altri tra i organismi pubblici e non-profit.
Contatto/Info: ENUSP (enusp.info@gmail.com),
Michal Caletka (michalcaletka@seznam.cz)