Ti dedico questa neve non mia:
che non risponde di sé ad alcuno.
Ancora vittime al Nord:
non c’è tregua,
temperature sotto zero.
Sarà gelo fino a San Valentino.
1.
La Città inviolabile
vi teneva fuori dalle sue Porte:
era accaduto troppo niente.
L’Inevitabile mi confortava
e mi convinceva il Caos
che nulla fosse da perdere.
Nella mia costanza fatale
ero tranquillo.
Eri solo per gli amanti
dalle mani gelide:
fedeli a loro stessi
si tenevano stretti
senza coprirle.
Poesia è urgenza
di vita proibita che,
con le sue dita affusolate,
va aprendosi in me.
2.
Pianterò la poesia
nella mia terra:
frammenti apostoli del cielo
le ridanno purezza.
Fino a cogliere un motivo migliore.
Germi di grano in Siberia.
3.
Il buio insegna il bianco.
Soltanto nel buio di un riposo
che non si rassegna
sento l’abbacinarsi della neve.
4.
Nella nube di neve
smessa dal diretto in ritardo
sui pendolari fiaccati
dalla Bora impertinente,
mi travolgeva un sogno:
smarrire di continuo qualcosa
durante il viaggio di ritorno.
A rendermi inquieto, però,
non erano gli oggetti
i ghiacci sotto le coperte
MA, la radice del mio dubbio.
5.
I fiocchi di latte e pane in mezzo
alle ciglia – gli stessi occhi –
delle scuole lontane.
Facevamo a palle di neve
e i colpi a freddo ti crepavano le mani
tornavi quello che eri.
6.
C’era già chi spalava.
Io due passi indietro,
dentro fino al ginocchio:
sottobraccio una busta di carta,
tornavo dal droghiere
con caffè, cioccolato
e “Anni non miei”
(etichetta di un amaro),
poi mi decidevo
a spazzare quella fine
franate abitudini.
Invece del letargo estense
avrei preferito una vita a Avallon:
romantico svernare
nella stagione degli amori illesi.
La primavera in stanza.
7.
La sigaretta si consuma
tra le dita: ridotto
a un niente
sono io dalla passione.
Per prima ti ringrazio
del seguito, della ferita:
noi siamo nel dolore
liberi davvero.
Un mozzicone si abbandona
di spalle, si fida della neve
nella salvezza che congela.
Perché smentite la bufera?
Un vecchio impreca:
«chi si ferma è perduto».
NB. Le liriche qui pubblicate, ispirate dalle nevicate delle scorse settimane, riportano qualche modifica apportata a seguito dei consigli di editing di Renata Morresi, che ringrazio ancora.