Si parla tanto di odioso embargo statunitense nei confronti di Cuba.
Vediamo un po' di dati, prima di fare demagogia.
Gli Stati Uniti sono il quinto partner commerciale di Cuba e il secondo in tema di rifornimento alimentare. Lo scorso anno 300.000 cubani che vivono negli Stati Uniti sono stati autorizzati a recarsi nell'Isola. Il totale delle rimesse familiari dagli Stati Uniti verso Cuba si calcola in oltre mille milioni di dollari. Come dire che l'embargo viene aggirato e che è rimasta una vuota parola utile solo per sostenere la retorica castrista.
Per questo motivo da diversi parlamentari repubblicani statunitensi e molte voci dell'esilio cubano chiedono che l'embargo verso Cuba diventi reale, come imperativo morale per promuovere la primavera cubana, contro la dittatura e la repressione della dissidenza.
Yoani Sánchez è contraria all'embargo. Ritiene - come la maggioranza della dissidenza democratica e cattolica - che sia un modo per rafforzare il regime, che provochi disagi e problemi solo alla popolazione.
In compenso Cuba stringe accordi commerciali con Brasile e Messico, oltre che con Venezuela. Ha destato scalpore e provocato delusione la visita del presidente brasiliano Dilma Rousseff, che si è limitata a parlare di temi economici con Raúl Castro, omettendo di incontrare i dissidenti e la società civile. I diritti umani che si stanno violando a Cuba non sono gli stessi che venivano violati in Brasile e che le provocarono anni di torture e prigionia?
Gordiano Lupi