Oggi, la Commissione d'inchiesta sull'efficacia e efficienza del servizio sanitario nazionale ha aperto un'indagine sulle residenze sanitarie assistenziali. Designata come relatrice insieme al senatore Domenico Gramazio dell'argomento, ho tenuto in particolar modo a sottolineare come la stampa quotidiana nazionale continui a pubblicare notizie su drammatici casi di abbandono e maltrattamenti di anziani non autosufficienti, ricoverati in strutture di assistenza definite “ospizi-lager”.
Segnalazioni giunte alla Commissione (richiesta Auser), e ai singoli senatori, ci impongono il dovere di aprire una indagine per conoscere la realtà delle strutture socio-sanitarie per il ricovero e l'assistenza agli anziani, per verificare l'appropriatezza delle cure e dell'assistenza a persone non autosufficienti. Una realtà in crescita, visto l'allungamento della vita e l'invecchiamento della popolazione.
Il rischio è che queste siano dei cronicari e non, invece, un ponte tra il servizio territoriale e quello ospedaliero, è ciò che appare dalle notizie di cronaca, con anziani in stato di abbandono e strutture inadeguate, se non illegali. Nostro compito è verificare se la patologia dell'assistito trova una adeguata prestazione sanitaria e se le condizioni di degenza rispettino i requisiti igienici e sanitari dovuti a persone che presentano diverse modalità di non autosufficienza, motoria, alimentare, mentale.
Una realtà che si sviluppa su un doppio binario di assistenza sanitaria e sociale, ma che in alcuni casi crea un'ambiguità di fondo sui diritti delle persone assistite e le prestazioni dovute. Se il Ssn dà diritto a prestazioni gratuite, i servizi sociali devono invece rispettare dei canoni di reddito perché si possa usufruire di alcune assistenze. A questo si aggiunge che sono normative comunali e locali a creare situazioni differenti. Complicano, inoltre, il quadro le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato sulla spettanza delle rette.
Accanto a strutture legali, accreditate e autorizzate, esistono poi strutture illegali. Nel mezzo è possibile immaginare altre zone grigie: realtà che vanno a discapito degli utenti, spesso non in condizioni di denunciare le violazioni, e, in alcuni casi, con familiari compiacenti che non riescono o non vogliono farsi carico dei propri congiunti anziani. Tra le iniziative che occorrerà attuare, fondamentale sarà acquisire informazioni di prima mano, sia con audizioni mirate, che con sopralluoghi da realizzarsi anche a sorpresa, prevedendo anche di raccogliere materiale video e fotografico, in caso risulti necessario, nell'ambito dei poteri della Commissione come previsti dall'articolo 82 della Costituzione. Tra le informazioni necessarie da acquisire:
- patologie assistiti e prestazioni sanitarie e mediche, tipologia di assistenza sanitario-infermieristica e sociale;
- requisiti di accreditamento delle strutture;
- modalità di accesso, graduatorie, provenienza dell'assistito (ospedale, domicilio, altro), dimissioni, rette, liste di attesa;
- non autosufficienza assistiti, tutori e amministratori di sostegno.
La commissione ha deciso di audire Auser, il generale dei Nas Picirillo e l'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori (Aduc).
A questo link il testo completo della relazione.
Sen. Donatella Poretti
relatrice nella Commissione d'inchiesta
sull'efficacia e efficienza del servizio sanitario nazionale