Cenacolo gay
Gesù ha i capelli lunghi
e un’espressione dolce.
Il banchetto è occasione di gioia,
anche se il mondo vuole la sua morte.
Quelli che mangiano con lui
lo amano, si amano
e perdonano il mondo.
Rendono grazie per il cibo e il vino
pregano per il pane e per la pace.
Giovanni guarda l’amato,
i suoi occhi di fanciulla
sono pieni di lacrime.
È proprio lui, il più giovane,
il più bello, il più virtuoso,
che porta nel cenacolo il mistero del dolore.
“Non sono pronto, amore.
Non lasciarmi”
Dice a Gesù.
Il divino e l’umano sono nell’aria
come fragranze miste di pane e vino.
Il destino di Adonai e Dionysos
si compie.
Chi resta sono undici uomini stanchi,
un ragazzo che non sorriderà mai più
e tredici calici vuoti
Roberto Malini