ROMA – Conferenza più che mai interessante quella tenuta a Roma nella sede al Corso della Famiglia Valtellinese della capitale. Numerosi i convalligiani residenti intervenuti ad ascoltare il professor Francesco Forte sul tema: “Ezio Vanoni: l’uomo, il politico e lo statista”. L’argomento sul più grande politico della provincia di Sondrio, con tanti prestigiosi incarichi di governo, che si prodigò costantemente per risolvere i problemi delle nostre valli ed impostò una riforma tributaria fondata sull’equità fiscale, e la levatura del relatore, valtellinese d’adozione e illustre economista politico, giornalista e docente universitario, hanno fatto da richiamo.
Il presidente del sodalizio Leonardo Marchettini ha innanzitutto ringraziato per la loro presenza le figlie dello statista Lucia e Marina Vanoni, l’avv. Francesco Guicciardi, il generale della Finanza Luciano Luciani, la signora Renata Piazzi e i rappresentanti del Consiglio direttivo. Ha ricordato come Vanoni a Roma, fino a tutto il 1955, dopo il suo lavoro al ministero amasse frequentare l’associazione dei valtellinesi e valchiavennaschi dell’Urbe ed intrattenersi in loro compagnia.
«Una conferenza impegnativa, ma anche gradita» ha esordito il prof. Forte, «in considerazione della figura di estrema importanza da trattare. Occuparsene attualmente non è solo un fatto culturale e storico, ma anche una riflessione sulle soluzioni che proprio in questo periodo si stanno adottando per il nostro Paese. L’insegnamento del valtellinese, economista e giurista di qualità, i suoi scritti e il suo esempio sono di una rilevanza fondamentale. Il pensiero di Vanoni dal punto di vista tributario, e i relativi principi che ne stanno alla base, rispetto alla realtà economica del suo tempo diventa decisamente propositivo trasportato in quello nostro attuale».
Su questa linea il relatore ha evidenziato i due temi cari a Vanoni: quello dello sviluppo economico-sociale e quello dei tributi e della giustizia tributaria. Ha così illustrato l’eccezionale rilevanza dello statista, che si evidenzia sia nella raccolta degli scritti del valtellinese, sia in quel progetto di Codice tributario del 1942 che Vanoni rielaborò con altri studiosi.
Un richiamo al piano di sviluppo a suo tempo proposto dal valtellinese, coi suoi principi rispetto al lavoro ed al capitale e la conseguente produttività, da confrontare con la situazione attuale e le liberalizzazioni in atto e quelle preannunciate.
Insomma i suggerimenti di Vanoni per creare la cultura del piano di sviluppo, la teoria della domanda globale come traino dello sviluppo stesso, il suo pensiero su occupazione e produttività.
Questo ed altro nella relazione del prof. Forte per l’incontro, che ha avuto luogo nella Sala Giovanni Paolo II di Largo San Carlo al Corso, nell’ambito del progetto “La Baita della Cultura”, teso a coinvolgere la comunità valtellinese e valchiavennasca della capitale su temi inerenti alla propria terra d’origine. Il tutto curato dalla Famiglia Valtellinese di Roma.
Tony Corti