La Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza ha svolto un'indagine conoscitiva sulla tutela dei minori nei mezzi di comunicazione. Dal documento conclusivo approvato dalla commissione e reso pubblico alcuni giorni fa si legge:
Dal riconoscimento dell’esistenza di una reale emergenza educativa, dovuta all’influenza sempre più crescente dei mass media sui minori, la Commissione sottolinea la necessità di una vera e propria educazione all’uso dei mezzi di comunicazione, per preparare i giovani a fruire di questi straordinari strumenti con senso di responsabilità e ad “educarsi” con essi. Questo ruolo di educazione ai media compete alla società nel suo complesso e a tutte le sue articolazioni: alle famiglie, alle associazioni, alle comunità, alle forze culturali, politiche, economiche e sociali; alla stampa, ai centri universitari e di ricerca. Ma soprattutto questo compito compete alle istituzioni ed in particolare alla scuola.
È opportuno perciò intervenire sulla normativa vigente, introducendo nei programmi delle scuole di ogni ordine e grado dei corsi di educazione ai media, da configurare come un’attività educativa e didattica volta a sviluppare nei giovani una informazione e una comprensione critica della natura e delle categorie dei media, delle tecniche impiegate per costruire messaggi e produrre senso, dei generi e dei linguaggi specifici.
La stessa attività di media education dovrebbe altresì insegnare ai minori a “leggere” anche gli spot pubblicitari e il product placement, cioè la pubblicità “nascosta” nei programmi. Al raggiungimento di questo obiettivo, a giudizio della Commissione, deve partecipare a pieno titolo anche il servizio pubblico radiotelevisivo, organizzando e promuovendo progetti d’azione itineranti per le scuole, per insegnare a bambini e ragazzi a “smontare e “rimontare” programmi televisivi e contenuti Internet.
All’attività descritta è poi necessario affiancare una specifica attività di formazione e aggiornamento rivolta ai docenti e ai genitori, sui rischi che possono derivare ai minori in questo campo, sugli strumenti atti a preservarli e sulle risorse che i media possono offrire, per consentire al l’Italia di recuperare il gravissimo ritardo accumulato in questo campo rispetto a molti Paesi europei.
Il documento integrale è scaricabile dal sito www.minori.it [PDF]
Luca Vitali