La “Carta di Bellaria” è un documento negoziato e sottoscritto alcuni anni fa (nel 2002) da rappresentanze politiche, educatori e operatori che ha la finalità di regolamentare i criteri, le prassi, gli standard qualitativi e i riferimenti deontologici e legislativi a cui devono rispondere i percorsi progettuali e i prodotti di Media Education. La Carta si propone di promuovere e sostenere la Media Education e la salvaguardia dei valori umani, indicandone strumenti e strategie operative nell’alfabetizzazione ai linguaggi mediali. Fra le proposte della Carta troviamo:
- il collegamento in rete di tutti gli educatori e le realtà che lavorano in ambito educativo con i media;
- la nascita di un Osservatorio Interuniversitario per la Media Education;
- la costituzione di un Archivio Nazionale delle Esperienze di Media Education;
- l’accreditamento della figura del media educator nella scuola e nell’extrascuola come profilo professionale nuovo;
- l’impegno da parte delle università alla predisposizione di percorsi formativi specifici;
- l’impegno da parte del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca (MIUR) ad avviare una riflessione attenta sugli spazi didattici per la Media Education all’interno della programmazione scolastica;
- l’impegno da parte dei ministeri competenti (Affari sociali, Sanità, Pari opportunità) a farsi carico di valorizzare e promuovere iniziative attive di educazione ai, con e attraverso i media per il sostegno e il recupero della persona in situazione di malattia o disagio;
- l’impegno da parte delle emittenti e le imprese produttive che operano nel settore dei media ad integrare nei loro organici figure competenti sul rapporto tra media e processi formativi.
I due riferimenti principali per la Media Education in Italia sono a mio parere il MED e il centro Zaffiria.
Il MED è l’associazione italiana per l’educazione ai media e la comunicazione. Si ispira ai valori della persona, del dialogo e della solidarietà e si propone i seguenti scopi (tratto dallo Statuto del MED):
a) adoperarsi per il collegamento di coloro che sono sensibili al problema dell’educazione dei giovani ai media e degli adulti in quanto fruitori dei media ed educatori dei minori; e di coloro che intendono impegnarsi per una nuova qualità della comunicazione, rispettosa della dignità della persona e aperta alla solidarietà. In particolare:
- studiosi e professionisti della comunicazione e dell’educazione;
- facoltà e istituti universitari, centri di formazione e di ricerca attivi in questo campo;
- il personale direttivo e docente delle scuole di ogni ordine e grado;
- emittenti radiotelevisive e altri centri di produzione audiovisiva ed editoriale;
- associazioni e organizzazioni nazionali e internazionali; forme associative del terzo settore;
- genitori ed educatori di gruppi giovanili;
b) promuovere lo studio della comunicazione e della ricezione dei media in funzione educativa; la sperimentazione, attraverso attività di laboratorio, di curricoli di educazione ai media nelle scuole; la progettazione e la verifica di metodi di educazione ai media nelle famiglie e nelle comunità;
c) favorire momenti di confronto e di ricerca per la promozione nel territorio di una informazione corretta e democratica, in grado di attivare negli utenti una competente coscienza critica di fronte alla complessità del contesto socioculturale attuale di cui i mezzi di comunicazione di massa sono espressione;
d) promuovere un’attenzione critica verso le strutture sociali dei media, e i condizionamenti economici e politici dalla comunicazione di massa, intervenendo nella sfera pubblica con iniziative opportune come dibattiti, convegni, attività editoriali, interventi sulla stampa;
e) proporsi come laboratorio di idee e di formazione degli operatori dell’educazione e della comunicazione (formatori, insegnanti, educatori dei giovani, professionisti della comunicazione.
Zaffiria è invece un centro permanente per l’educazione ai mass media. Dispone tra l’altro di una banca dati con più di 130 progetti di educazione ai media, realizzati in tutta Italia. Questa banca dati costituisce un punto di riferimento per tutti gli educatori e gli insegnanti che hanno a cuore le tematiche della Media Education.
Sarebbe bello e utile iniziare anche in provincia di Sondrio a fare qualcosa di simile!
Luca Vitali