Per iniziare l'anno in cui a Cuba festeggeranno il centenario della sua nascita, dopo averlo massacrato in vita, un racconto di Piñera (1912 – 1979) che fa da monito per tutti gli scrittori...
TODOS LOS ESCRITORES –los grandes y los chupatintas– han sido citados a juicio en el desierto de Sahara. Por cientos de miles este ejército poderoso pisa las candentes arenas, tiende la oreja –la aguzada oreja– para escuchar la acusación. De pronto sale de una tienda un loro. Bien parado sobre sus patas infla las plumas del cuello y con voz cascada –es un loro bien viejo– dice:
– Estáis acusados del delito de grafomanía.
Y acto seguido vuelve a entrar en la tienda.
Un soplo helado corre entre los escritores. Todas las cabezas se unen; hay una breve deliberación. El más destacado de entre ellos sale de las filas.
– Por favor… – dice junto a la puerta de la tienda.
Al momento aparece el loro.
– Excelencia – dice el delegado. – Excelencia, en nombre de mis compañeros os pregunto: ¿Podremos seguir escribiendo?
– Pues claro – casi grita el loro. – Se entiende que seguirán escribiendo cuanto se les antoje.
Indescriptible júbilo. Labios resecos besan las arenas, abrazos fraternales, algunos hasta sacan lápiz y papel.
– Que esto quede grabado en letras de oro – dicen.
Pero el loro, volviendo a salir de la tienda, pronuncia la sentencia:
– Escribid cuanto queráis – y tose ligeramente, – pero no por ello dejaréis de estar acusados del delito de grafomanía.
VIRGILIO PIÑERA
Grafomania
TUTTI GLI SCRITTORI - i grandi come gli imbrattacarte - vengono citati a giudizio nel deserto del Sahara. Un esercito poderoso calpesta la sabbia incandescente per centinaia di miglia, tende gli orecchi - i ben disposti orecchi - per ascoltare l’accusa. Subito esce da una tenda un pappagallo. Ben fermo sulle zampe gonfia le piume del collo e con voce roca - è un pappagallo piuttosto vecchio - dice:
– Siete accusati del delitto di grafomania.
E subito dopo rientra nella tenda.
Gli scrittori si sentono gelare il sangue nelle vene. Le diverse intelligenze si uniscono e giungono a una rapida decisione. Il più famoso del gruppo si fa avanti.
– Per favore... – dice davanti alla porta della tenda.
Subito compare il pappagallo.
– Ecellenza – dice il delegato. – Eccellenza, in nome dei miei compagni vi chiedo: Possiamo continuare a scrivere?
– Certo – dice il pappagallo quasi con un grido. – S’intende che potete continuare a scrivere quanto volete.
Una gioia indescrivibile. Labbra screpolate baciano la sabbia, abbracci fraterni, alcuni estraggono subito carta e penna.
– Che le tue parole siano incise a lettere d’oro – dicono.
Ma il pappagallo, uscendo di nuovo dalla tenda, pronuncia la sentenza:
– Scriverete quanto vorrete – e tossisce leggermente, – ma non per questo smetterete di essere accusari del delitto di grafomania.
Traduzione di Gordiano Lupi