Venerdì , 22 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Spettacolo > In tutta libertà
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Gianfranco Cercone. “Le Idi di marzo” di George Clooney: idealismo e denuncia
05 Gennaio 2012
 

Il “sogno americano” prevede, come è noto, che ogni cittadino, se dotato di talento, di determinazione e di spirito di sacrificio, possa salire dai più bassi ai più alti gradini della scala sociale. C’è chi dubita che anche negli Stati Uniti sia davvero tuttora disponibile a chiunque una simile opportunità. Ma nel cinema americano questo ideale condiziona in modo sottile e originale le relazioni tra i personaggi di tanti film.

Non voglio dire che prevalga fra loro un sentimento di uguaglianza, perché anzi spesso le differenze sociali sono molto nette e vengono anche fatte crudelmente pesare. Ma la possibilità che l’umile possa diventare potente, o che il potente possa essere degradato, è latente nella coscienza dei personaggi e suscita atteggiamenti non sempre positivi ed edificanti: l’attenta valutazione delle capacità e della forza dell’altro; il senso della rivalità e della competizione; l’ambizione, la più nobile ma anche la più spietata, alimentata dalla possibilità concreta di essere soddisfatta.

Queste tensioni sono ben presenti nel film diretto e interpretato da George Clooney Le Idi di marzo. Si parla della campagna elettorale per la presidenza degli Stati Uniti, e più precisamente delle primarie nello Stato dell’Ohio. I personaggi principali sono un candidato dei Democratici, e il suo giovane e a quanto pare geniale addetto stampa.

Entrambi, in un primo momento, ci appaiono dotati di un incrollabile idealismo. Il candidato dei Democratici afferma che la sua religione è soltanto la Costituzione degli Stati Uniti; difende la laicità dello Stato; è contro la pena di morte; è un ecologista; ed è favore del matrimonio omosessuale. E si rifiuta di promettere una poltrona a un senatore che non stima, in cambio del suo appoggio alle elezioni.

Quanto all’addetto stampa dichiara, e c’è da credergli, che non presterebbe mai le sue brillanti capacità a sostegno di un candidato in cui non credesse. Come potete indovinare, queste nobili intenzioni saranno tradite da entrambi i personaggi nel corso del film. E perché?

Ebbene nel film di Clooney si nasconde in effetti un sermone. Un sermone pessimista che predica che il Male in questo mondo è più forte del bene. E il Male si esprime nella concupiscenza e nell’avidità: dove l’avidità è il desiderio del potere per il potere; o il desiderio di conquistare con ogni mezzo un posto di lavoro prestigioso e ben remunerato.

Non entro nei particolari. Osservo però che, come accade ai sermoni quando si trasformano in un racconto, la morale – e cioè: quello che il sermone vuole dimostrare – forza e semplifica lo studio dei personaggi. Che il cinismo possa consumare gli ideali, lo si constata spesso. Ma che, se quegli ideali sono sinceri, li possa consumare così rapidamente, quasi senza esitazioni interiori – questo è più difficile crederlo.

Comunque, il film di Clooney si avvale di un cast di buoni e a volte di ottimi attori – tra i quali lui stesso. E la descrizione degli ambienti, delle scene collettive – come dei dibattiti televisivi o delle convenzioni elettorali – risulta, almeno ad occhi profani, accurata e convincente.

Segnalo il film perché riunisce due aspetti ricorrenti del cinema americano di ispirazione “civile”: la denuncia della corruzione da un lato; e dall’altro un idealismo, ispirato ai principi fondatori degli Stati Uniti, che non viene meno nonostante la constatazione non edulcorata di quella corruzione.

 

Gianfranco Cercone

(da Notizie Radicali, 5 gennaio 2012)


Articoli correlati

 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.8%
NO
 29.2%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy