Yoani Sánchez ha detto nel corso di un’intervista concessa al quotidiano peruviano El Comercio che Cuba non è ancora pronta per un movimento di contestazione sociale contro il governo come la primavera araba o gli indignati.
«Ci sarà mai un simile movimento a Cuba? Per adesso la risposta è no, anche se potrebbe regalarci la sorpresa di cominciare domani. C’è troppa paura, la società civile è molto divisa», ha detto la blogger cubana diventata famosa in tutto il mondo per il suo blog Generación Y.
Yoani Sánchez ha aggiunto: «A Cuba, diversamente dai paesi del Nord Africa, la possibilità di convocare una riunione o una protesta tramite le reti sociali è minima. Il cellulare è del monopolio statale e le tariffe sono molto alte. Utilizzare un Blackberry o un iPhone per trasmettere messaggi tipo Domani andiamo a occupare Piazza della Rivoluzione, è ancora molto complicato. Inoltre la gente ha paura. Troppa paura».
Yoani Sánchez, che è stata inserita dalla rivista statunitense Foreign Policy nell’elenco delle cento persone più influenti al mondo, ha detto nel corso dell’intervista: «La polizia politica ha fatto un grande lavoro, dividendo persone e movimenti. I meccanismi per convocare una riunione di dissidenti sono ancora troppo rudimentali. Le reti sociali non sono alla portata di tutti. La mia speranza è che un giorno o l’altro i cubani smettano di scappare (dall’isola) e comincino a resistere dall’interno».
Da un punto di vista politico Yoani Sánchez ritiene che Cuba «stia attraversando un momento delicato, perché Raúl Castro è obbligato a realizzare una serie di misure economiche per non veder compromesso il suo potere e per evitare disordini sociali».
Il blog di Yoani Sánchez ha ricevuto nel 2008 il Premio Ortega y Gasset di giornalismo, assegnato dal quotidiano spagnolo El País nella categoria giornalismo digitale; nello stesso anno la rivista Time ha selezionato Yoani tra le cento persone più influenti del mondo e la catena nordamericana CNN ha inserito il suo blog tra i 25 migliori del mondo.
Gordiano Lupi