Fantascienza
Per Agustín de Rojas;
oggi, In memoriam
L’extraterrestre arriva, ogni giorno
arriva, con speroni d’argento,
nella sua nave spaziale.
Ci guarda assorto
ci parla degli Spazi Siderali
e anche di una nuova costellazione
dove ci sono
nuovi extraterrestri.
Ci fa le analisi del sangue
e dice che va bene solo se è giallo,
ci controlla la saliva
e dà parere positivo solo se è azzurra.
L’extraterrestre arriva, ogni giorno
con guanti d’agave,
ci controlla i denti
e dice che vanno bene se sono già pronti
per mordere il sogno.
Arriva di nuovo con un’altra
fiammante nave spaziale
ce la mostra, chiede cosa ne pensiamo
e noi dobbiamo rispondere che è splendida,
ci controlla le scarpe
e le approva solo se sono due numeri
sotto la taglia,
ci controlla la sedia
e dice che va bene solo se una gamba zoppica.
Ogni giorno arriva
con calze di cotone
e parla di altri extraterrestri
che sono nemici degli extraterrestri
della sua razza e che bisogna
eliminarli,
ci controlla il cibo
e lo approva solo se è sufficiente
per mangiarlo con la sinistra,
ci controlla il cuscino
e dice che va bene solo se c’è
qualche punto acuminato
per tenerci svegli.
Arriva ogni giorno
con una cintura di tela,
a volte porta altre navi a rimorchio,
ce le mostra e chiede cosa ne pensiamo
e noi dobbiamo rispondergli
che è stato un gesto molto umano
mettere in pericolo la sua splendida nave
per rimorchiare le altre che
se non fosse stato per quel suo gesto
così umano
si sarebbero perse nello Spazio,
ci controlla la facciata
e approva solo se la porta è in
alto
e la finestra a livello del pavimento,
ci controlla il quadro di sala
e approva solo se la cornice
che lo sostiene
somiglia a Mozart.
L’extraterrestre arriva, ogni giorno
arriva, con la criniera dorata,
nella sua nave spaziale.
Ci guarda assorto,
ci parla un’altra volta degli Spazi Siderali
e ancora di una nuova costellazione
dove ci sono
nuovi extraterrestri.
Ci controlla i libri, ci controlla
ogni pagina
riga per riga,
ci controlla ogni riga
parola per parola,
ci controlla ogni parola
sillaba per sillaba,
ci controlla ogni sillaba
lettera per lettera,
ci controlla ogni lettera
pezzo per pezzo,
e grida che non comprende,
per Dio, per tutte le Vergini,
che non comprende.
E allora, noi,
molto piano,
noi ridiamo.
Félix Luis Viera
Santa Clara, Cuba, 30 de novembre, 2001
[Dal Blog di Gaspar, El Lugareño, 26/12/2011
per la traduzione di Gordiano Lupi]
Félix Luis Viera (Santa Clara, Cuba, 1945). Poeta e romanziere. In Italia ha pubblicato: Il lavoro vi farà uomini (L’Ancora del Mediterraneo, 2005 – traduzione de Un ciervo herido) e La patria è un’arancia (Il Foglio Letterario, 2011 – traduzione de La patria es una naranja– a cura di Gordiano Lupi).
Raccolte di poesia: Una melodía sin ton ni son bajo la lluvia (Premio David di Poesia Uneac, 1976, Ediciones Unión, Cuba), Prefiero los que cantan (1988, Ediciones Unión, Cuba), Cada día muero 24 horas (1990, Editorial Letras Cubanas), Y me han dolido los cuchillos (1991, Editorial Capiro, Cuba), Poemas de amor y de olvido (1994, Editorial Capiro, Cuba) e La patria es una naranja (Ediciones Iduna, Miami, EE UU, 2010, Edizioni Il Foglio letterario, Italia, 2011).
Raccolte di racconti: Las llamas en el cielo (1983, Ediciones Unión, Cuba), En el nombre del hijo (Premio della Critica 1983. Editorial Letras Cubanas. Riedizione 1986) e Precio del amor (1990, Editorial Letras Cubanas).
Romanzi: Con tu vestido blanco (Premio Nazionale UNEAC 1987 e Premio della Critica 1988. Ediciones Unión, Cuba), Serás comunista, pero te quiero (1995, Ediciones Unión, Cuba), Un ciervo herido (Editorial Plaza Mayor, Puerto Rico, 2002 - L'Ancora del Mediterraneo, Italia, 2005), Inglaterra Hernández (Ediciones Universidad Veracruzana, 1997. Riedizioni 2003 e 2005) e El corazón del Rey (2010, Editorial Lagares, México).
Il suo libro di racconti Las llamas en el cielo è considerato un classico della letteratura cubana. I suoi lavori sono stati tradotti in diverse lingue e sono entrati a far parte di antologie edite in Cuba e all’estero. Nel suo paese natale ha ricevuto diversi premi per il suo lavorio culturale. Ha diretto al rivista Signos, di portata internazionale e dedicata alle tradizioni culturali. In Messico, dove risiede dal 1995, ha collaborato a vari periodici con articoli di critica letteraria, di contenuto culturale in generale, di opinione sociale e politica.