C’è una violenza, nella società italiana, che si va sempre più organizzando e coglie ogni occasione per esprimersi, come accade nei periodi di forte difficoltà economica e di disagio particolare. In questi numerosi gruppi assuefatti alla violenza ci sono certamente elementi fascisti, che la usano con una carica distruttiva che nega la vita democratica e la stessa nozione di libertà.
Non può più essere sottovalutata. A Torino un branco di sciacalli inferociti da una notizia rivelatasi falsa, coglie l’occasione per una spedizione punitiva nei confronti di accampamenti rom, dandoli alle fiamme. A Firenze un affiliato dell’estrema destra riferita a Casa Pound scarica la propria rivoltella, ripetutamente, contro inermi senegalesi, uccidendone due e ferendone altri tre, prima di togliersi la vita allorché scopre di essere accerchiato dalla polizia.
Anche nella tranquilla Valtellina si è verificata questa estate l’autoconvocazione del gruppo neonazista di Lealtà azione, che si riunisce di notte nel chiavennasco con protezioni implicite e anche esplicite, che non abbiamo mancato di denunciare ai cittadini e alle autorità.
La cronaca di questi ultimissimi giorni ci riporta le scritte neofasciste sulle mura di Tirano, giustamente e correttamente stigmatizzate dal Sindaco della cittadina.
Non si può più parlare di sintomi. Il fenomeno si va estendendo e ha assunto, ormai, dimensioni non tollerabili. Occorre reagire con la vigilanza, con l’informazione di quanto male ha prodotto il fascismo, con la testimonianza di quanti sono antifascisti, certamente la stragrande maggioranza dei cittadini del Paese. Occorre ridare spazio al Comitato Permanente Antifascista, che si riteneva superato, ma che oggi è bene ricostituire a difesa della democrazia e della libertà riconquistata a caro prezzo. Nei prossimi giorni, inviteremo rappresentanti di partiti, di sindacati, di associazioni, di movimenti antifascisti per l’attuazione concreta di detto organismo.
Sergio Caivano
Presidente provinciale ANPI Sondrio