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Maria Grazia Lucchiari. Treviso, emergenza polveri sottili 
Denuncia Aduc alla Procura
17 Dicembre 2011
 

Treviso – I bambini sono i più esposti all'inquinamento atmosferico poiché il loro tratto respiratorio ha mucose più sottili, il sistema immunitario non è ancora del tutto efficiente e la frequenza respiratoria aumentata li espone a un maggior contatto con le sostanze inquinanti, condizione che si realizza nella scuola materna “G. Bricito” di Viale Fratelli Cairoli di Treviso, situata nei pressi della centralina Arpav che registra da 30 giorni una media giornaliera di 78 microgrammi di polveri per metro cubo d’aria, con picchi di 136 mg. La legge fissa il limite a 50. Il sindaco e le autorità sanitarie non danno segnali di preoccupazione, eppure si tratta di danno alla salute certo, eppure l’intervento di emergenza e la prevenzione è un obbligo di legge. I genitori di quei bambini, che per gran parte dell’anno manifestano infiammazioni alle vie respiratorie, devono sapere che sono stati dimostrati effetti nocivi sull'apparato cardiocircolatorio e respiratorio; che l’esposizione incrementa il tasso di ricoveri, aumenta le assenze scolastiche e il costo delle cure. L’aria di Treviso è ancora più malata dell’anno scorso, non è ancora finito l’anno e sono 90 i giorni di superamento dei limiti sanitari, la legge li fissa a 35 l’anno. Nel 2010 sono stati 83, nel 2009 - 72, nel 2008 - 83, nel 2007 - 104, nel 2006 - 119. I rilevamenti delle polveri sottili fatti nell’area dell’aeroporto, prima del suo ampliamento, sono ancora più preoccupanti.

Questo il motivo che ha indotto l’Aduc a presentare un esposto/denuncia alla Procura del Repubblica di Treviso, da me illustrato oggi in qualità di referente per il Veneto dell’associazione per i diritti degli utenti e consumatori assieme al legale dell’associazione avvocato Giuseppe Lamedica. La Regione, in rispetto di una direttiva comunitaria e di una legge nazionale dal 2004 impone al comune di Treviso e a tutti i comuni della provincia l’adozione del Piano di Azione per la tutela e il risanamento dell’aria, ma nessun comune rispetta questa norma e la Provincia di Treviso che dovrebbe approvare i piani dei comuni non lo ha ancora fatto. Finora le amministrazioni pubbliche hanno attivato misure emergenziali e di facciata evitando di andare al cuore del problema, quello che gli impone la legge ovvero interventi strutturali su tutte le fonti di inquinamento. La legge infatti prevede che il Piano d’Azione sia accompagnato dalla valutazione ambientale strategica, poiché la pianificazione sul territorio è lo strumento principe per ottenere delle efficaci politiche di riduzione dell’inquinamento ed è fondamentale che gli obiettivi dei piani e dei programmi elaborati da ogni entità territoriale siano coerenti con gli obiettivi del Piano di Azione, di Tutela e Risanamento dell’aria. Le pubbliche amministrazioni finora questo non l’hanno fatto, e ne paghiamo tutti le conseguenze sul piano sanitario.

 

Maria Grazia Lucchiari

ADUC Padova

 

 

Qui l'esposto presentato [PDF]


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