Beirut – Il tribunale di Damasco ha convalidato l’arresto della blogger e attivista siriana Razzan Ghazzawi, fermata lo scorso 4 dicembre al posto di frontiera con la Giordania e che ora rischia una condanna a oltre sette anni di reclusione.
Lo riferisce sul suo sito internet il centro siriano per l’informazione e la libertà di espressione (SCM), attivo da anni e diretto dal giornalista Mazen Darwish, più volte in carcere come detenuto politico. La Ghawwawi, che ha doppia nazionalità siriana e statunitense, era stata fermata al valico di confine di Nassib mentre era diretta ad Amman per partecipare a un forum sulla libertà di espressione nel mondo arabo.
Il suo avvocato, Khalil Maatuq, citato dal SCM, ha detto che durante l’udienza avvenuta l’altro giorno, la sua assistita si è dichiarata non colpevole delle accuse rivoltele dal tribunale di Damasco, tra cui figurano quella di creazione di un’organizzazione tesa al sovvertimento della natura economica e sociale dello Stato, quella di diffusione di slogan miranti all’indebolimento del sentimento patriottico e incitamento all'odio razzista e confessionale, e quella di diffusione di notizie false ed esagerate tese a fiaccare lo spirito della nazione.
Il giudice siriano ha convalidato il fermo e ha ordinato il trasferimento della giovane donna alla prigione di Adra, nei pressi di Damasco. Dopo esser stata fermata a Nassib, la Ghazzawi è stata trasferita alla prigione di Daraa (Sud) fino al 7 dicembre quando è stata portata nella caserma della sicurezza politica di Damasco dove è stata interrogata prima di comparire davanti ai giudici.
(da Notizie Radicali, 14 dicembre 2011)