“Sono sopravvissuto al periodo delle fuga dal porto di Mariel, alla guerra d’Angola, al Periodo Speciale e a tutto quel che è venuto dopo”, così si presenta il protagonista di Juan de los muertos, la prima pellicole a tema zombi della storia del cinema cubano. Juan de los muertos del giovane regista Alejandro Brugués (35 anni) non è un horror drammatico, ma un’irriverente commedia macabra che ironizza sui problemi del quotidiano. Il film è arrivato proprio questa settimana sugli schermi dell’Avana, grazie al “Festival del Nuovo Cinema Latinoamericano”, dove gareggia per il Premio Coral, assegnato al miglior lungometraggio di fiction.
Brugués - al secondo film dopo Personal Belogings (2007) - gira una pellicola ricca di elementi tipici del genere horror (azione, sangue, corpi in decomposizione...), ma il soggetto e la sceneggiatura sono molto legati alla realtà cubana: di fronte all’invasione di zombi il protagonista inventa il modo di “sfruttare la situazione” e mette in piedi un’attività contrassegnata dallo slogan: “Juan de los muertos. Uccidiamo i vostri cari”.
Juan (Alexis Díaz de Villegas) diventa cacciatore di zombi a capo di una squadra molto singolare: la figlia, il miglior amico, il figlio dell’amico, un travestito e un compare muscoloso che ogni tanto sviene perché non sopporta la visione del sangue. Juan affronta gli zombi affamati di carne umana in un’assurda avventura che mette in primo piano tematiche cubane come l’esilio, la separazione delle famiglie e la mancanza di aspettative tra i giovani. Brugués realizza un lavoro di graffiante satira politica: i morti viventi sono presentati dalla televisione di regime come “gruppuscoli di dissidenti al servizio del governo degli Stati Uniti”.
Juan de los muertos ironizza persino sulla sanità pubblica, uno dei vanti della rivoluzione cubana, quando un anziano vicino del protagonista si trasforma in un morto vivente e la moglie incolpa “le medicine scadute che gli hanno dato in ospedale”. Brugués realizza una pellicola ricca di umorismo, portando la macchina da presa a scoprire scenari simbolici dell’Avana come il Malecón, dove si verifica una strage di morti viventi accanto alla Sezione d’Interessi degli Stati Uniti, e Piazza della Rivoluzione, che si riempie di teste mozzate da un “religioso yankee” in visita a Cuba.
Il pubblico avanero non è abituato agli effetti speciali nelle pellicole cubane, ma ha accolto con entusiasmo la scena della distruzione del Capitolio, colpito da un elicottero, e il crollo del Focsa, uno degli edifici più alti della città. Nella seconda sequenza il regista inserisce un elemento umoristico quando i protagonisti si dicono soddisfatti di poter vedere il tramonto.
Juan de los muertos è una pellicola politicamente coraggiosa, perché fa satira su argomenti pericolosi. Alcuni spettatori non sembrano sorpresi: «Negli ultimi tempi assistiamo a maggiori aperture in tema di libertà di critica», dice uno studente di informatica. Altri compagni di corso concordano con la sua idea, affermano di essersi divertiti molto, perché il film ha momenti esilaranti. All’Avana si attendeva con ansia il debutto di questa pellicola e soprattutto i giovani hanno preso d’assalto il cinema.
Juan de los muertos è una coproduzione tra Cuba (Producciones de la 5ta. Avenida) e Spagna (La Zanfoña). Negli ultimi mesi è stato proiettato nel corso dei festival del cinema di Sitges (Spagna), Toronto (Canada) e Leeds (Gran Bretagna), dove ha ottenuto il premio del pubblico. Inoltre è stato visto al Festival di Mar del Plata, in Argentina, al Festival di Chicago e al “Fantastic Fest” negli Stati Uniti. Alejandro Brugués è al secondo film, si dice un appassionato del genere zombi, del cinema di intrattenimento di fine anni Settanta e del regista nordamericano Steven Spielberg. «Per me aver realizzato questa pellicola è la realizzazione di un sogno infantile. Ho potuto anche parlare di come siamo fatti noi cubani e com’è la nostra realtà quotidiana», ha detto Alejandro Brugués, un cubano nato a Buenos Aires.
Il protagonista del film è Alexis Díaz de Villegas, ma tra gli attori ci sono anche i cubani Jorge Molina, Andros Perugorría (figlio del grande Jorge Perugorría), Jazz Vila, Eliecer Ramírez e la spagnola Andrea Duro.
Juan de los muertos arriverà sugli schermi spagnoli a partire dal 5 gennaio. In Italia crediamo che non lo vedremo mai...
Gordiano Lupi